Cristian Crapula, figlio di Michele (al 41 bis per reati di mafia), condivide su facebook un volantino di una lista civica che sostiene il sindaco uscente Cannata. Giarrusso (M5s) scrive a prefetto e Minniti: "La tracotanza delle cosche non ha limiti, impedite che mettano le mani sul Comune"
“La tracotanza delle cosche di Avola, nel Siracusano, non ha limiti. Chiediamo l’immediato intervento della Prefettura di Siracusa e del ministero dell’Interno per garantire la serenità e la sicurezza dei cittadini elettori e per impedire alle cosche di mettere le mani sul Comune”. La denuncia è del senatore del M5s Mario Michele Giarrusso, componente della commissione Antimafia che già annuncia un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno, Marco Minniti. Giarrusso fa riferimento a un post su facebook di Cristian Crapula, figlio del boss Michele rinchiuso in carcere in regime di 41 bis per reati di mafia, che ha pubblicato un volantino elettorale di Salvatore Guastella, candidato al consiglio comunale nella lista Primavera Italia. “Spero che tutti quelli che si reputano ‘AMICI’ non ci voltino le spalle – scrive Crapula – perché poi quando avete di bisogno ve li volto io e io le spalle ce l’ho belle larghe che mi sembrano il muro di Berlino”. Primavera Italia è una delle liste civiche che sostengono la ricandidatura del sindaco uscente Luca Cannata. “Il candidato sindaco collegato a questa lista prenda le distanze da questo candidato e da questa lista e la faccia ritirare” scrive il senatore M5s Giarrusso.
Non è la prima volta che la famiglia del boss Crapula si espone. Ad aprile i suoi parenti inviarono una lettera al preside di un istituto scolastico per chiedere una sorta di diritto di replica dopo che nella scuola si era tenuta una iniziativa dedicata all’antimafia alla presenza dei rappresentati di Libera e di molti altri. Oltre alla consegna del video con tutti gli interventi, i familiari chiedevano anche l’organizzazione di una conferenza alla quale potessero partecipare gli stessi congiunti del capomafia.
Nella città di Avola si è arrivati al voto dopo una campagna elettorale molto accesa e non esente da atti intimidatori su cui non si è fatta ancora luce. Il 27 maggio scorso l’auto di un candidato al consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle, Rosario Zaffarana è stata incendiata alle 4 del mattino davanti a casa. Il 5 giugno un falso allarme bomba, per un pacco sospetto lasciato davanti un ufficio comunale vicino a una scuola elementare, ha spinto all’evacuazione dell’istituto. Il pacco era indirizzato ad un dipendente comunale e il messaggio era inequivocabile: “Piero si un muottu ca camina” (sei un morto che cammina). Roberto Anzalone, fondatore del Meetup 5 stelle di Avola, sottolinea che è anomalo che molti presidenti di seggi, che da sempre hanno svolto questo ruolo, questa volta hanno rinunciato all’incarico.