Il politecnico di Milano, in collaborazione con ERP Italia, installerà 25 contenitori per la raccolta delle pile esauste nella sede storica di Città Studi e di Bovisa. Il progetto di sensibilizzazione ambientale, presentato oggi presso l’Aula Magna del Politecnico di Milano, coinvolgerà l’intera comunità politecnica, composta da circa 38.000 studenti e circa 5.500 dipendenti e collaboratori e verrà realizzato grazie ad un accordo tra ERP Italia e AMSA, Azienda Milanese Servizi Ambientali, che gestisce la raccolta dei rifiuti per il Comune di Milano. In affiancamento al progetto è stato previsto lo svolgimento di un tirocinio volto a monitorare e ad analizzare i risultati ottenuti.

La nuova collaborazione è stata presentata nel corso del convegno “Gestione dei RAEE, delle Pile e degli Accumulatori in Italia. Come implementare localmente in modo efficiente le Direttive Europee” che si è svolto a Milano nell’Aula Magna del Politecnico di Milano, sede di Città studi, e che si colloca tra gli eventi organizzati dal Politecnico di Milano nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile.

“Il progetto-pilota – ha commentato Alberto Canni Ferrari, Country General Manager di ERP Italia – fa parte del nostro impegno di sensibilizzazione attiva nei confronti dei cittadini, in questo caso gli studenti, mettendo a disposizione un importante know-how acquisito nel corso degli anni”. “La corretta raccolta differenziata dei rifiuti rappresenta un obiettivo importante per l’Ateneo – ha affermato Graziano Dragoni, Direttore Generale del Politecnico di Milano – Siamo fiduciosi che la partnership con ERP Italia ci consentirà di sensibilizzare con maggior efficacia la popolazione politecnica, con riferimento all’ambito dei RAEE ed in particolare delle pile esauste”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Clima, Mercalli: “Con Trump andiamo indietro di 20 anni. Come avvenne con Bush per Kyoto”

next
Articolo Successivo

Venezia, al posto delle bricole marce c’è l’ipotesi dei pali sintetici. La protesta: “Materiali tossici che costano il doppio”

next