Il Global EV Outlook mette in evidenza come la crescita di ibride ed elettriche nel mondo lo scorso anno sia stata del 56%. Attualmente però sono due milioni in totale: una goccia nel mare rispetto agli 1,2 miliardi di veicoli in circolazione
Ad appena pochi giorni dal dietrofront di Trump sugli accordi di Parigi, arriva una buona notizia per gli ambientalisti di tutto il mondo: il mercato delle automobili ibride plug-in ed elettriche cresce forte e sano, facendo segnare un +56% nel 2016. Sono circa 2 milioni le auto “green” nel mondo, 1,2 milioni quelle a emissioni zero e 800 mila le plug-in hybrid. Si tratta ancora di numeri piccolissimi, appena lo 0,2% del parco circolante a livello globale (quantificano in 1,2 miliardi di vetture): tuttavia il numero potrebbe lievitare a 9-20 milioni entro il 2020 e a 40-70 milioni entro il 2025. Dati certificati dal rapporto Global EV Outlook dell’International Energy Agency (IEA).
La diffusione delle auto amiche dell’ambiente è, visti i costi d’acquisto non sempre “portafoglio-friendly”, maggiore nei paesi più ricchi – USA, Canada, Giappone, Germania – e in quelli dove sono previste delle agevolazioni fiscali per questo genere di veicoli, come Cina (primo mercato del mondo, da sola vale il 40%) e Norvegia. Naturalmente anche l’estensione dell’infrastruttura di ricarica costituisce di per sé un incentivo determinante all’acquisto, come in Olanda e Svezia. Le suddette nazioni si spartiscono insieme a Francia e UK, il 96% delle vendite delle vetture verdi, e aspirano ad avere parchi auto al 30% elettrici entro il 2030, quando sulle strade le EV potrebbero essere già 140 milioni se venissero rispettati gli accordi di Parigi sul clima.
Nello studio IEA c’è spazio anche per un’analisi di Spencer Dale, capo economista della BP (British Petroleum): secondo le sue previsioni le vendite di veicoli elettrici potrebbero toccare quota 450 milioni entro il 2035. Un salto in avanti che sarebbe garantito da governi al fine di limitare le emissioni di CO2. Cifra peraltro non molto distante dai 600 milioni che, entro il 2040, servirebbero per contenere il surriscaldamento globale entro i 2 gradi centigradi, come previsto dall’intesa parigina.
Per Nikolas Soulopoulos, esperto del settore energetico, già nel 2030 le elettriche saranno più economiche delle auto con motore endotermico grazie al progressivo abbattimento dei prezzi delle batterie, che oggi costituiscono circa il 40% del costo di una EV. E già nel 2020, secondo le previsioni di Benchmark mineral intelligence, il Kilowatt all’ora inizierà a scendere sotto la soglia dei 100 dollari: potrebbe essere questo l’anno zero per l’inizio della mobilità elettrica di massa.