Gli amministratori migliori vengono rieletti? Dipende. I cittadini con un alto livello di capitale sociale ricompensano i bravi sindaci più di quanto non facciano quelli con un livello più basso. Si spiega così il divario socio-economico tra Nord e Sud?
di Luca Andriani, Alberto Batinti e Andrea Filippetti (Fonte: lavoce.info)
Definizione di un buon sindaco
La marcata disparità dello sviluppo socio-economico tra Nord e Sud dell’Italia è una caratteristica centrale del nostro sistema economico. D’altra parte è il capitale sociale, inteso come insieme di relazioni fiduciarie tra cittadini all’interno di una comunità, a determinare lo sviluppo economico di lungo periodo, perché agisce sul buon funzionamento delle istituzioni politiche. In breve, territori con elevato capitale sociale rendono i governi e le politiche pubbliche migliori.
In recente studio avanziamo l’ipotesi che il capitale sociale agisce sul consenso elettorale dei sindaci in carica: dati due primi cittadini che hanno ben governato nel loro primo mandato, la ricompensa elettorale aumenta con il livello di capitale sociale del comune. In altri termini, i cittadini con maggiore capitale sociale “riconoscono” e ricompensano i bravi sindaci più di quanto non lo facciano i cittadini con minore capitale sociale.
Il nostro studio considera come indicatore di buona politica non l’ammontare ma la composizione di spese e tasse: come suggerisce la letteratura, i “buoni” sindaci sono quelli che prediligono investimenti in capitale fisso rispetto alle spese correnti. Dunque, in un contesto di calo generalizzato delle spese per investimento, il nostro lavoro vuole vedere quali sono i sindaci che invece vi danno maggiore attenzione. Le spese in investimenti necessitano infatti di una migliore programmazione e, per definizione, esplicano i loro effetti nel lungo periodo. Al contrario, le spese correnti possono essere utilizzate in modo strategico, soprattutto in prossimità delle nuove elezioni, per attirare consenso sulla giunta uscente. Per questo motivo abbiamo escluso dal nostro lavoro le spese sostenute durante l’ultimo anno di mandato.
I risultati della ricerca
L’analisi tiene conto di una serie di fattori che possono influenzare la composizione della spesa nei Comuni: i trasferimenti dallo stato centrale, le entrate fiscali, la dimensione dei Comuni (che rileva per l’applicazione del patto di stabilità interno) e le caratteristiche individuali che riflettono la “qualità” dei sindaci – livello di formazione e professione. Il nostro studio considera ciò che accade all’interno dello stesso municipio e pertanto evita problemi legati alle differenze socio-economiche tra i Comuni, soprattutto tra quelli del Nord e quelli del Centro-Sud.
Adottiamo una misura di capitale sociale strutturale, in quanto associata alla presenza di elementi organizzativi così come di comportamenti prosociali che gli individui assumono e che riflettono i loro interessi verso il benessere sociale piuttosto che verso il puro beneficio individuale. Gli indicatori che compongono il capitale sociale sono calcolati a livello provinciale e si riferiscono al grado di partecipazione alle elezioni pubbliche, al numero delle associazioni di volontariato, al numero delle cooperative sociali e al grado culturale locale misurato in termini di libri pubblicati e acquistati in ogni provincia.
Il capitale sociale si concentra di più nelle regioni dell’Italia settentrionale rispetto a quelle del Sud, anche se si registrano differenze tra province nell’ambito della stessa regione (figura 1). Questa distribuzione, congiuntamente ai nostri risultati, richiama il dibattito sul divario tra Nord e Sud del paese e, in particolare, sulla capacità di condurre politiche pubbliche efficienti in certe zone del Mezzogiorno.
Nei Comuni con elevato capitale sociale, la probabilità di essere rieletti al secondo turno aumenta del 54 per cento. In altri termini, due bravi sindaci hanno una diversa ricompensa elettorale e questa dipende in modo significativo dal livello di capitale sociale del comune. Non troviamo differenze fondamentali tra i Comuni in base alla loro dimensione, nemmeno per quelli ai quali non di applica il patto di stabilità interno.
I nostri risultati, seppur basati su un periodo relativamente breve (2003-2012), sembrano suggerire che una ragione della sistematica disparità di risultati economici tra le regioni italiane dipende dalla selezione della classe politica. Se nei comuni con basso capitale sociale la buona politica non viene ricompensata, viene meno la funzione fondamentale delle elezioni, che è quella di incoraggiare una buona amministrazione locale che tenga i politici sotto controllo. L’effetto immediato può essere quello di favorire politiche clientelari e di breve periodo. Mentre un effetto negativo indiretto può concretizzarsi nello scoraggiare potenziali buoni amministratori dall’entrare in politica, riducendo così nel tempo la qualità degli amministratori locali.