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Corea del Nord, rimpatriato cittadino Usa detenuto a Pyongyang: è in coma. “Causato da un sonnifero”

Otto Warmbier è stato condannato nel 2016 a 15 anni di lavori forzati dopo avere cercato di staccare un manifesto di propaganda dai muri dell'hotel a Pyongyang. Intanto Dennis Rodman è partito per incontrare il dittatore e amico Kim jong-un, ma le ragioni della sua missione non sono chiare

Quattro cittadini americani detenuti nelle carceri della Corea del Nord. E uno di loro che rimpatria oggi. In coma. Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson ha annunciato il ritorno negli Stati Uniti di Otto Warmbier, studente dell’Università della Virginia condannato a marzo 2016 a 15 anni di lavori forzati dal regime di Pyongyang per avere strappato un manifesto di propaganda politica nell’hotel in cui si trovava. Warmbier è in coma da più di un anno: le autorità nordcoreane hanno riferito che a causarlo è stato un sonnifero che gli è stato dato dopo un attacco di botulismo al termine del suo processo, durato solo un’ora. Il suo rientro negli Stati Uniti avviene nel giorno in cui l’ex campione di basket Nba Denis Rodman, amico di lunga data del dittatore Kim Jong-un, è arrivato oggi in Corea del Nord per una visita. Il giocatore ha negato però di essere coinvolto in qualche modo nella “trattativa” per li rilascio dei cittadini americani detenuti in Corea del Nord.

Secondo quanto hanno affermato i genitori del giovane al Washington Post, lo studente da più di un anno è in coma. La sua ultima apparizione pubblica è stata nel marzo dello scorso anno durante il processo a Pyongyang in cui ha ammesso le sue responsabilità. “Nostro figlio sta tornando a casa”, ha detto Fred Warmbier al quotidiano Usa dopo che Otto è stato evacuato attraverso una base militare americana a Sapporo, in Giappone. Dovrebbe atterrare a Cincinnati questa sera. “Al momento stiamo trattando la questione come se fosse stato in un incidente. Vedremo quando arriva”, ha detto l’uomo.

Rodman a Pyongyang – “Sto solo cercando di aprire una porta“. Ai cronisti che lo hanno visto in aeroporto a Pechino, l’ex campione dell’Nba Dennis Rodman non ha detto perché fosse in partenza per la Corea del Nord. Quel che è certo è che incontrerà il dittatore nordcoreano Kim Jong-un – amico di lunga data che lui stesso definisce “fratello” -, ma ha aggiunto che non si occuperà dei quattro cittadini americani prigionieri a Pyongyang. “Questo non è ora il mio scopo – ha aggiunto il giocatore, ricordando che sarà di ritorno giovedì -. Vado per portare lo sport in Corea del Nord. Sono sicuro di poter fare qualcosa di positivo”.

Oggi però è stato rilasciato uno dei quattro detenuti, lo studente dell’Università della Virginia Otto Warmbier. Lo ha annunciato il segretario di Stato americano, Rex Tillerson. Lo studente era stato arrestato nel gennaio 2016 e condannato a 15 anni di lavori forzati con l’accusa di aver tentato di rubare un manifesto di propaganda. Il Washington Post, citando i genitori, riferisce che il ragazzo si trova in coma, intossicato dai farmaci per dormire, secondo la versione ufficiale del carcere.

La visita del cestista ha subito dato adito a speculazioni, dopo i rumors di un tentativo dell’amministrazione Trump di aprire un canale di comunicazione segreto col paese asiatico. Il segretario americano alla Difesa Jim Mattis ha dichiarato alla Camera che la Corea del Nord è la minaccia numero uno contro gli Stati Uniti, ma Rodman si dice fiducioso di poter “aprire una porta” di dialogo, in un momento di aspre tensioni regionali legate ai programmi nucleari e missilistici di Pyongyang. “Sono sicuro che Trump è piuttosto felice del fatto che io sono qui per tentare di raggiungere qualcosa di cui entrambi abbiamo bisogno”, si è limitato a rispondere l’ex giocatore.

Il campione di pallacanestro ha visitato la Corea del Nord almeno quattro volte. Noto per i suoi eccessi e per aver partecipato al reality show di Donald Trump, The Apprentice, Rodman è forse il cittadino americano di più alto profilo ad aver incontrato Kim Jong-un: lui stesso ha definito i suoi viaggi “la diplomazia del basket”. L’ultima volta nel gennaio 2014, quando insieme a un gruppo di giocatori dell’Nba scese in campo per una speciale partita come regalo di compleanno per il dittatore, che Rodman considera “a very good guy“, “un bravo ragazzo”. In quell’occasione gli ha perfino cantato “tanti auguri a te” dall’alto dei suoi due metri. L’Onu però aveva avviato un’indagine, sospettando che la visita violasse le sanzioni internazionali imposte alla Corea del Nord.

La visita di questi giorni avviene in un momento di forte tensione diplomatica fra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, dopo le accuse incrociate fra i rispettivi capi di stato, la minaccia di un attacco missilistico e le esercitazioni congiunte militari congiunte al largo delle coste coreane. I cittadini americani in questo momento detenuti in Corea sono Kim Dong-chul, arrestato con l’accusa di spionaggio e i professori di origine coreana Kim Sang-Duk e Kim Hak-song anche loro accusati di spionaggio.