Le offerte dei due network erano molto simili. Quindi la Uefa ha scelto sulla base di altri parametri: 'valorizzazione' del prodotto e numero di abbonati. Adesso Mediaset non può mancare l'appuntamento con il calcio di Serie A, altrimenti Premium si svuota di contenuti sportivi
La Champions torna su Sky dalla stagione 2018-19. La Uefa non ha ancora ufficializzato l’assegnazione, ma il network di Rupert Murdoch è stato preferito a Mediaset. A sorpresa le due tv avevano presentato offerte economiche praticamente identiche, quindi la scelta è stata orientata da altri fattori. Dopo il triennio su Premium Sport, quindi, la più importante competizione calcistica torna sul satellitare dal 2018 al 2021, in concomitanza con la certezza che ci saranno almeno 4 squadre italiane nella fase a gironi e due finestre orarie dopo la riforma voluta dalla Uefa.
Un particolare importante, perché la presenza di un numero elevato di club di Serie A garantisce una platea importante di possibili abbonati, esattamente ciò che è mancato a Mediaset negli scorsi anni. Anche a causa dell’assenza di big come Inter e Milan – e spesso anche di un terzo club italiano – Cologno Monzese ha faticato non poco ad attrarre nuovi abbonati sulla propria piattaforma. E l’investimento da quasi 600 milioni per strappare la Champions a Sky non è stato remunerativo, nonostante il buon cammino della Juventus arrivata in finale per due stagioni.
Proprio i buoni ascolti dei bianconeri in chiaro e la garanzia di poter contare una pattuglia di club impegnati nella competizione avevano spinto il Biscione a sfidare Sky. Le offerte – secondo quanto si è appreso negli scorsi giorni – sarebbero state attorno ai 600 milioni per il triennio. Praticamente identiche. Quindi l’Uefa ha valutato anche altri fattori, scegliendo Sky. Strizzando l’occhio agli sponsor, gli uomini dell’organismo continentale hanno guardato in primis il numero di abbonati delle due piattaforme: 4,7 milioni i ‘fedelissimi’ del satellitare, poco meno di 2 milioni il bacino di Premium. Così si garantisce una platea più ampia con la quale corteggiare gli investitori pubblicitari.
Come accaduto con Dorna per la MotoGp, poi, non è trascurabile anche la ‘valorizzazione’ del prodotto: anche in quel caso i boss del motomondiale preferirono migrare sul satellitare a pagamento ma con un network che garantiva trasmissioni ad hoc e un importante monte ore di live. La trasmissione in chiaro è un altro importante tema in queste ore: l’Uefa vorrebbe almeno una partita in chiaro a settimana e qui potrebbe entrare in gioco la Rai. La televisione pubblica potrebbe versare circa 50 milioni di euro a Sky per garantirsi la trasmissione in prima serata del match di una squadra italiana. Un affare, visti i numeri fatti registrare da Canale 5 negli ultimi anni.
Adesso Mediaset – che nella prossima stagione continuerà a detenere in esclusiva i diritti della Champions – dovrà tornare a lavorare sui diritti tv della Serie A, dopo aver fatto ‘saltare’ la prima asta: i conti di Premium non consentono di rimanere senza calcio svuotando totalmente di contenuti la piattaforma pay di Cologno.