“Renzi? Non dico che mi sono offeso perché’ non sono il tipo, ma non si può passare da un’ora all’altra da Berlusconi e Pisapia“. Così il leader di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, ospite di Dimartedì (La7), si esprime su un presunto accordo col Pd di Renzi. E sottolinea: “Il nostro è un progetto che in questo momento purtroppo è alternativo al Pd, perché la maggioranza del Pd non ci ha dato una risposta alla domanda di costruire insieme un programma. Io che ho contrastato le leggi ad personam e Berlusconi mi sono ritrovato a leggere, nello stesso giorno, nello stesso giornale e a distanza di un paio di pagine, che sarei la ‘stampella di Renzi’ o la ‘stampella di D’Alema’. Io non sono la ‘stampella’ di nessuno. Ho parlato con D’Alema, come parlo con tutti, e lui in questo momento ha una visione diversa dalla mia. Sono convinto che ora serva un nuovo centrosinistra più aperto e ampio”. E alla domanda del notista politico del Corriere della Sera, Massimo Franco, che gli chiede chi potrebbe essere il “mastice” super partes che terrebbe unita un’alleanza tra Pd e il partito di Pisapia, l’ex sindaco di Milano risponde: “Ci vorrebbe una personalità che ha vinto contro il centrodestra e che sia al di sopra delle parti. Sì, Romano Prodi. Se poi lui fosse disponibile come candidato a Palazzo Chigi, ci metterei la firma. Però mi sembra che lui non sia disponibile”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, commenta: “Prodi avrà quasi 80 anni quando nascerà il prossimo governo. Intanto ha già detto che non ha nessuna intenzione di fare più nulla se non dare un contributo di idee, ma se una nuova sinistra è ridotta al punto da proporre agli italiani un ottantenne per il prossimo governo, a questo punto Berlusconi stravince“