Durante l'interrogatorio il ferroviere ha detto che il suo convoglio avrebbe avuto problemi al sistema frenante, come anticipato da ilfattoquotidiano.it. Le Ferrovie Sud-Est avevano dichiarato ieri che non era stato rispettato un semaforo rosso. La Procura non esclude alcuna ipotesi e ha disposto una perizia
“Il treno era fermo in stazione ed è partito da solo, forse per un guasto ai freni”. E’ quanto ha raccontato il macchinista del convoglio che non avrebbe rispettato il semaforo rosso davanti ai pm che indagano sullo scontro tra i due convogli alle porte di Lecce. Subito dopo l’impatto – che ha provocato 15 feriti lievi e una trentina medicati al pronto soccorso o sul posto – le Ferrovie Sud-Est si erano affrettate a dichiarare: “Si tratta di un errore umano, non è stato rispettato uno stop”.
Poche ore dopo era stato ilfattoquotidiano.it ad anticipare la seconda ipotesi, la stessa raccontata dal ferroviere davanti al pubblico ministero Giovanni Gagliotta. Secondo quanto appreso, infatti, il treno 544 partito da Galugnano e scontratosi circa 800 metri dopo con un altro vettore fermo al segnale d’ingresso alla stazione avrebbe avuto problemi al sistema frenante. Il Fatto apprende da fonti qualificate che i freni sarebbero andati in sovraccarico: il macchinista non è più riuscito a “riprenderli” e la littorina ha continuato la sua marcia, spinta dal terreno leggermente in discesa.
E’ così andato a impattare contro l’altro convoglio a una velocità di circa 25 chilometri orari. Il pm, dopo il sequestro delle scatole nere che chiariranno molti aspetti della vicenda e delle responsabilità, ha disposto anche una consulenza meccanica e strutturale sul treno per verificare l’efficienza dei freni. Al momento la procura leccese indaga a carico di ignoti per disastro ferroviario colposo e lesioni colpose. Nessuna delle due ipotesi è quindi esclusa.
A bordo dei due treni c’erano circa un’ottantina di persone, mentre mercoledì mattina in pochi hanno scelto di utilizzare le rotaie per spostarsi sulla tratta interessata dall’incidente di martedì. Le Ferrovie Sud-Est sono da tempo al centro di una grave crisi economica e da alcuni mesi sono passati sotto la gestione del gruppo FS. Il nuovo piano di rilancio su una rete a dir poco vetusta prevede l’installazione di più moderni sistemi di gestione e controllo del traffico ferroviario e di distanziamento in sicurezza dei treni. Ma i lavori procedono a rilento.
“Chiedo al ministro Graziano Delrio di venire a riferire in Parlamento sulle iniziative straordinarie che intende assumere il suo dicastero che già da mesi è titolare delle Ferrovie Sud Est”, ha detto oggi in aula il senatore Dario Stefàno, presidente de La Puglia in Più, in riferimento all’incidente ferroviario. “Tra treni che ripartono lentamente, sporchi oltremisura e il rischio di sicurezza che tracima vergognosamente le percentuali minime previste dalla statistica, beh, credo che questo complesso, affastellato e articolato problema delle Ferrovie nel Salento, e della Puglia più in generale – ha concluso il parlamentare pugliese – meriti una riflessione da parte del ministro delle Infrastrutture decisamente più profonda”.