La manifestazione di interesse del gruppo Yida investment, che si occupa soprattutto di sanità privata, è valida fino al 7 luglio. La cifra sul piatto supera del 25% quella proposta l'anno scorso, prima della scomparsa del fondatore, da Blackston e Cvc
“Non vendete alle coop“, ha intimato Bernardo Caprotti agli eredi nel testamento, memore degli ostacoli incontrati quando aveva tentato di aprire supermercati nelle regioni “rosse“. Via libera, invece, alla cessione a un gruppo internazionale del settore della grande distribuzione. Chissà, però, se l’autore di Falce e carrello prenderebbe bene la possibilità che l’acquirente parli cinese. L’offerta, come anticipato da Repubblica e documentato da Affaritaliani, è sul piatto: 7,3 miliardi di euro per l’intero capitale di Esselunga e La Villata, a cui fanno capo le proprietà immobiliari. A presentarla è stato Yida Investment Group, guidato da Yida Zhang. Che attende una risposta alla sua manifestazione di interesse entro il 7 luglio.
Lo scorso anno, prima della morte del fondatore, i fondi Blackstone e Cvc avevano valutato il gruppo tra i 4 e i 6 miliardi a seconda dell’inclusione o meno dell’attività immobiliare da rilevare insieme alla gestione operativa. Ora a decidere saranno gli eredi: la figlia Marina Caprotti, al vertice della società, e sua madre Giuliana Albera. Che insieme controllano quasi il 70% del capitale. I due figli di prime nozze, Giuseppe e Violetta, hanno invece il 16,7% ciascuno oltre al 22,5% a testa de La Villata.
Il gruppo Yida si occupa soprattutto di sanità: gestisce cliniche private in tutto il mondo. Il numero uno ha però attività molto diversificate che spaziano dall’estrazione di metalli preziosi all’immobiliare alle energie rinnovabili.