NERVE di Henry Joost e Ariel Shulman. Con Emma Roberts, Dave Franco, Emily Meade. Usa 2016. Durata ’95. Voto 2,5/5 (DT)
A New York l’impacciata diciottenne Vee, dopo l’ennesima figuraccia davanti al belloccio della squadra di football, decide di sfidare la sorte della app Nerve. Giochino online dove si è “spettatori” o “giocatori”, quindi o si effettuano in prima persona o si seguono davanti al pc prove particolari (da baciare il primo passante, a mangiare cibo per cani) ricavando centinaia o perfino migliaia di dollari registrandosi mentre le si compiono. Vee incontra il bel Ian e spinta da lui formano una coppia di “giocatori” per Nerve fino a quando le prove però mettono a rischio la vita. Invitante e attualissima messa in scena della devastante presenza ad ogni minuto del quotidiano dei social e delle app, Nerve è un film che inizia come una teen comedy, vira sul romantico, poi si fa discreto thriller dai ritmi serrati. La consequenzialità logica delle prove è un tantino farraginosa, ma l’immersione in una dimensione iperconnessa e orientata filosoficamente dal web, con osservatori del proprio agire 24 su 24 come un Truman show a portata di smartphone che mostrano pollice verso come nell’arena, desta una certa sinistra inquietudine. Come sempre capita con autori e produzioni anagraficamente millennials sembra scomparire del tutto la dimensione politica del testo. Contenti loro. Eppure ci sarebbe stato parecchio materiale. Infine, comprendiamo il politicamente corretto ma proporci la Roberts come un “brutto anatroccolo” sa un po’ di miscasting.