Polemica rovente tra il senatore della Lega, Gian Marco Centinaio, e il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd), nel corso di Tagadà (La7). Il presidente della Lega al Senato, protagonista della concitata bagarre avvenuta a palazzo Madama durante la discussione della legge sullo Ius Soli, arriva negli studi della trasmissione zoppicando e con una parte della mano avvolta da una benda. E racconta: “Oggi la legge sullo Ius Soli è arrivata in aula senza essere stata trattata in Commissione, dopo un anno e mezzo. Ho alzato la mano per chiedere che il provvedimento tornasse in Commissione. Come al solito, il presidente del Senato, Pietro Grasso, fa quello che vuole, perché l’Aula è come se fosse il tinello di casa sua. E infatti in passato l’avevamo soprannominato “arbitro Moreno”“. E aggiunge: “Il presidente Grasso, come al solito, non mi ha lasciato parlare, così abbiamo occupato i banchi del governo. Non si può non far parlare un capogruppo, lo dice il regolamento. Il ministro Fedeli si è ferita? Ma io ho visto che non aveva niente. Si vede anche dalle immagini, non le è successo niente. Nessuno l’ha toccata. Forse si è sentita male dopo”. “Sono immagini oscene” – accusa Ricci – “I senatori della Repubblica dovrebbero smetterla di fare queste buffonate. Non si va in Parlamento a occupare i banchi del governo e non si cercano colluttazioni fisiche”. “E chi l’ha cercata la collutazione?”, replica Centinaio. “Io non di certo” – ribatte il sindaco di Pesaro – “tu vai a occupare impropriamente i banchi del governo per fare l’ennesima pagliacciata e poi ti presenti in tv con le dita fasciate a fare la vittima. Siete irrispettosi delle istituzioni”. “Non siamo nelle dittature sudamericane a cui voi del Pd fate riferimento” – controbatte il leghista – “Siamo il Parlamento della Repubblica italiana”. “Ma per favore, un senatore della Repubblica dovrebbe vergognarsi e non fare la vittima con le dita fasciate”, ribadisce Ricci. E Centinaio, con un gesto eloquente e con una “esortazione” esplicita, manda a quel paese l’esponente del Pd
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