L’udienza è la prima e unica prevista dalle procedure della Corte. Il pronunciamento della sentenza è atteso mediamente dopo sei mesi. Il 30 maggio il leader di Forza Italia e il governo italiano aveva raggiunto un accordo per trattare e decidere del ricorso in un unico grado di giudizio
La Corte europea dei diritti umani ha fissato al 22 novembre prossimo la data per l’udienza di Grande Camera per il ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la legge Severino. L’udienza è la prima e unica prevista dalle procedure della Corte. Il pronunciamento della sentenza è atteso mediamente dopo sei mesi.
La sentenza era attesa per questa estate o almeno questo era quello che si diceva un anno fa. Silvio Berlusconi, che più volte aveva lanciato messaggi a Strasburgo, dovrà attendere molto meno di quanto si pensasse. Il 30 maggio era stata diffusa tramite una nota la notizia dell’accordo raggiunto tra il leader di Forza Italia e il governo italiano per trattare e decidere del ricorso dell’ex premier contro la legge Severino in un unico grado di giudizio, quello più elevato e la cui sentenza è definitiva. È improbabile che si arrivi sentenza prima di aprile-maggio 2018. Berlusconi aveva presentato ricorso contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua incandidabilità,
Tra l’udienza e la pubblicazione della sentenza, indica la Corte, trascorrono normalmente almeno sei mesi. A rallentare tutta la procedura, spiegano alla Corte, è anche il fatto che a differenza dei gradi inferiori, per quello più alto tutti i documenti – le memorie delle parti, i fascicoli per i giudici, la stessa sentenza, le eventuali opinioni separate dei togati – devono essere tradotti nelle due lingue ufficiali.