In prima tv assoluta, dopo il grande successo all’ultima Mostra d’arte Cinematografica di Venezia e, nel dicembre scorso, l’uscita evento nelle sale cinematografiche che ha fatto registrare il tutto esaurito in molte città come Milano, Napoli e Roma, il film documentario di Michele Santoro sui babyboss della camorra “Robinù” verrà trasmesso giovedì 15 giugno, alle 21.15, su RaiDue.
Selezionato ai Nastri d’argento 2017 nella sezione “Cinema del Reale” e presentato, oltreché a Venezia, ai prestigiosi International Documentary Filmfestival di Amsterdam (IDFA), Atlántida Film Festival di Palma di Maiorca e alla 20° edizione del Shanghai Film Festival, il film ora approda sul servizio pubblico.
Le facce vere dei babyboss – per la prima volta sullo schermo – il loro racconto diretto e senza alcuna mediazione, descrivono un intero popolo giovane ridotto a carne da macello, che ha evaso, nell’indifferenza delle istituzioni, qualunque obbligo scolastico, che non parla italiano e che ha i denti devastati dalla droga, ma che esprime sentimenti e passioni di una forza sconosciuta al Paese “normale”. «Tu queste cose le devi fare, ora. Perché se vai in galera per vent’anni, esci e hai tutta la vita davanti». È questa la concezione del mondo di quei soldati bambino che a 15 anni imparano a sparare, a 20 sono killer consumati e a 30 spesso non ci arrivano nemmeno.
Robinù, prodotto da Zerostudio’s e da Sandro Parenzo per Videa Next Station, è un film documentario di Michele Santoro; da un’idea di Michele Santoro e Maddalena Oliva; sceneggiatura di Michele Santoro, Maddalena Oliva, Micaela Farrocco; fotografia di Raoul Garzia e Marco Ronca; suono di Peppe Vitale e Valentino Bianchi; musiche originali di Lele Marchitelli; aiuto regia e montaggio di Alessandro Renna.