Il cronoprogramma per il "tagliando" alla 107 sembra chiaro per la ministra, intenzionata anche al riordino dei cicli e alla questione della rappresentanza dei genitori. Nei suoi piani anche il monitoraggio qualitativo per capire chi sono gli 11mila bambini bocciati alla primaria
Incentivi a chi è costretto alla mobilità, stipendi più alti per gli insegnanti, una “revisione” della card del docente andando ad allargare il plafond dei musei che aderiscono all’iniziativa, un monitoraggio qualitativo per capire chi sono gli 11mila bambini bocciati alla primaria, una piattaforma per segnalare i casi di abuso nell’esperienza alternanza scuola/lavoro. E un’ammissione: la Legge 107, ha “un buco”, non ha messo mano alla scuola secondaria di primo grado. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, fatti i decreti, ora è pronta a fare il “tagliando” alla Buona Scuola. Lo ha annunciato durante la festa di Radio Popolare dove è intervenuta con Andrea Gavosto, il direttore della Fondazione “Giovanni Agnelli”.
Il primo appuntamento di questa revisione è ormai alle porte: mercoledì la ministra incontrerà le organizzazioni sindacali per dare avvio al confronto per il rinnovo dei contratti. Valeria Fedeli non nasconde che il suo obiettivo è aumentare lo stipendio dei docenti: “Si devono saper accompagnare anche contrattualmente le innovazioni che si vogliono portare nella scuola. Dobbiamo ridare autorevolezza e riconoscimento economico a chi insegna perché è una delle professioni più importanti. La battaglia culturale e politica è quella di riconoscere economicamente il valore di questo mestiere. Solo così potremo avere l’architetto che sceglie di insegnare. Il 14 sarà il tema al tavolo con i sindacati: la differenza che c’è tra l’Italia e l’Europa è un punto fondamentale che va colmato”.
E a quel tavolo si discuterà anche di mobilità. Sulla scuola primaria in queste ore sono tanti i delusi. Su 38.180 domande solo il 42,1% delle richieste è stato soddisfatto. Molti docenti del Sud trasferiti al Nord che speravano di tornare a casa dovranno rinunciare al loro sogno: “Dobbiamo partire dal principio – ha spiegato la ministra – che per insegnare non posso avere il posto sotto casa. Quando facciamo i contratti perché non valutiamo cosa significa la mobilità, accompagnare le persone nelle realtà dove devono andare? L’idea degli incentivi per chi si deve spostare l’ho già messa sul tavolo di tutti i soggetti sindacali”.
Gli aggiustamenti alla “Buona Scuola” saranno fatti anche sul fronte della card per la formazione del docente. Ad oggi oltre al fatto che solo il 40% ha usufruito del bonus, in molti musei a partire dalle “Scuderie” del Quirinale non è possibile sfruttare i 500 euro per l’aggiornamento: “Ho detto al ministro Dario Franceschini che questa cosa va risolta: quando fai una scelta deve verificarne l’attuazione. Abbiamo posto il problema un mese fa. Va fatto un bilancio della card e lo faremo con le organizzazioni sindacali in sede negoziale: so che mi verrà posto il tema di un diverso uso”.
Anche in tema di decreti, Valeria Fedeli è pronta a limare. Dopo le polemiche sul fatto che abbia scelto di lasciare la possibilità di bocciare alla scuola primaria in casi eccezionali, ora l’inquilina di viale Trastevere annuncia una novità: “Al ministero da tempo manca il monitoraggio non solo quantitativo ma qualitativo dei casi di non promozione che avvengono. La faremo presto”.
Infine la scuola media: “un buco vero” nella 107, ammette la ministra. Nei suoi piani l’idea di mettere mano al riordino dei cicli, alle indicazioni nazionali, alla questione della rappresentanza dei genitori. Un cronoprogramma sembra averlo chiaro. Non sappiamo se corrisponde a quello dei tempi di questa legislatura.