"Finocchio di merda, stasera sei invitato a cena... porta anche i tuoi amichetti, mi raccomando", aveva twittato un utente nascosto dietro al nome @locul01, allegando al tweet la foto di una tavola apparecchiata con cappi da impiccato. Dopo due anni, il gruppo social è stato costretto a fornire i dati anagrafici del titolare del profilo
L’autore delle minacce omofobe su Twitter al direttore de l’Espresso Tommaso Cerno ha un nome ed è indagato dalla procura della Repubblica. Era il 2014 quando la minaccia colpì il giornalista scatenando “la solidarietà della Rete con migliaia di messaggi di vicinanza a Cerno, da esponenti politici di destra e sinistra, colleghi, attivisti e semplici cittadini”. “Finocchio di merda, stasera sei invitato a cena… porta anche i tuoi amichetti, mi raccomando”, aveva twittato un utente nascosto dietro al nome @locul01, allegando al tweet la foto di una tavola apparecchiata con cappi da impiccato.
In poche settimane, la minaccia era diventata un caso giudiziario. “Il giornalista aveva presentato un esposto chiedendo a Twitter di rivelare il nome del titolare del profilo”. Richiesta, questa, “che ha aperto una complessa vicenda tra l’Italia e gli Stati Uniti, dove Twitter ha sede legale, e che aveva portato a due richieste di archiviazione alle quali il giornalista e il suo legale avvocato Carlotta Campeis si sono opposti. Fino ad ottenere ieri la vittoria che attendevano da due anni”.