“False informazioni a Pm”. Secondo quanto si apprende da ambienti parlamentari, il presidente della Consip Luigi Ferrara, da ieri dimissionario insieme alla consigliera Marialaura Ferrigno, risulta indagato dalla Procura di Roma per il reato di “false informazioni ai Pm”. Sempre secondo quanto si apprende, l’esponente della Consip, venerdì scorso durante il suo colloquio con i magistrati che lo avevano convocato in qualità di testimone, avrebbe ritrattato quanto dichiarato in precedenza. Da qui la sua iscrizione nel registro degli indagati.
Il colpo di scena arriva all’indomani delle dimissioni dei due consiglieri espressi dal Tesoro che di fatto ha spianato la strada alla decadenza del board in cui rimane solo Luigi Marroni, il grande accusatore nella vicenda che vede indagati anche il ministro Luca Lotti e il padre di Matteo Renzi per le vicende legate alla gara di facility management del valore di 2,7 miliardi (Fm4) bandita nel 2014.
Una mossa che avrebbe evitato al Pd il duro confronto in Senato dove martedì è prevista comunque la discussione di una mozione per la decadenza dei vertici della stazione appaltante a firma dell’opposizione e una seconda a firma del Pd, mozione arrivata tre mesi dopo che comportava per i dem il rischio di andare sotto, con prevedibili polemiche e tensioni politiche. Marroni, accerchiato dai partiti, sembra orientato a resistere facendo valere fino in fondo lo statuto societario che prevede la permanenza in carica dell’amministratore con il solo compito di convocare, entro otto giorni, l’assemblea dei soci che dovrà nominare il nuovo cda.