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Londra, furgone sulla folla vicino a una moschea: un morto. Arrestato un uomo: “Ha gridato ‘ucciderò i musulmani'”

La polizia indaga per terrorismo e al momento non ci sono altri sospetti. Secondo il Guardian, un imam ha evitato che la folla linciasse l’autista subito dopo l’incidente e lo ha protetto fino all’arrivo delle forze dell'ordine

Si è lanciato con il furgone contro alcune persone che sostavano nei pressi della moschea di Finsbury Park, a Londra, gridando “ucciderò tutti i musulmani“. La folla ha tentato di linciarlo, ma è stato salvato dall’imam che lo ha protetto fino all’arrivo della polizia. In un discorso a Downing Street dopo la riunione del comitato Cobra, il primo ministro britannico Theresa May ha parlato di un “attacco alla libertà di culto disgustoso come gli altri atti di terrorismo. Si chiama Darren Osborne, ha 47 anni ed è gallese, l’uomo che ha compiuto il 4° attacco terroristico nel Regno Unito da marzo, dopo quello sul ponte di Westminster (in cui sono rimaste uccise 4 persone), quello alla Manchester Arena (22 morti) e quello sul London Bridge (7 vittime). Lo riferisce il Guardian, citando alcuni suoi vicini di casa in Galles e confermando che risulta residente a Cardiff e che è padre di quattro figli.

L’attacco è avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 giugno intorno all’una e trenta ora italiana all’esterno del Muslim Welfare House, centro sociale islamico che si trova a Seven Sisters Road: all’ora dell’accaduto la zona era affollata perché in tanti si erano radunati per mangiare e dire le tradizionali preghiere serali del Ramadan: un uomo è morto e almeno otto persone sono rimaste ferite.

Dopo l’aggressione Osborne ha cercato di allontanarsi a piedi, ma le persone sul posto lo hanno raggiunto e fermato. “Uccidetemi, uccidetemi”, ha gridato rivolto al gruppo che lo aveva immobilizzato. Il linciaggio è stato evitato grazie all’intervento di un imam che ha protetto l’uomo fino all’arrivo della polizia. La polizia indaga per terrorismo e nel suo discorso la premier May ha confermato che l’uomo ha agito da solo e il viceministro Ben Wallace, citato dalla radio 4 della Bbc, ha spiegato che non era noto ai servizi di sicurezza. Secondo Sky News, il van usato per l’attacco è stato noleggiato da una ditta in Galles: perquisizioni sono state effettuate in una zona residenziale di Cardiff.

L’uomo, che ha 47 anni, a quanto precisato dal vicecapo di Scotland Yard, Neil Basu, dovrà rispondere di terrorismo, istigazione al terrorismo, omicidio e tentato omicidio. Al momento dell’arresto é stato portato in ospedale per controlli prima del trasferimento in carcere. L’uomo che viene considerato come vittima nell’attacco aveva già un malore, ha proseguito Basu, forse un attacco di cuore in corso, quando il van bianco è piombato sulla gente che tentava di rianimarlo.

La prima preoccupazione delle istituzioni ora è quella di riuscire a mantenere un clima di dialogo. La premier conservatrice e il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn si sono recati al centro islamico per partecipare a una preghiera collettiva per le vittime. Presenti anche leader religiosi cristiani, ebrei e di varie fedi, accanto ai responsabili islamici della moschea. Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che ha condannato il “terribile attacco terroristico contro persone innocenti“. Su Facebook il primo cittadino della capitale britannica ha aggiunto che i suoi “pensieri e le preghiere vanno a tutti i colpiti”.

Khan, anche lui musulmano, si è congratulato con i servizi di emergenza, “che hanno risposto rapidamente e lavorato per tutta la notte”. “Ancora non conosciamo tutti i dettagli, ma questo è stato chiaramente un attacco deliberato contro innocenti londinesi, molti dei quali stavano terminando le loro preghiere del Ramadan – ha aggiunto Khan -. Se da una parte questo sembra essere un attacco contro una specifica comunità, come i terribili attacchi a Manchester, Westminster e al London Bridge, si tratta anche di un assalto a tutti i nostri valori condivisi di tolleranza, libertà e rispetto”.

Khan ha quindi ribadito l’accusa lanciata contro il governo dopo l’attentato del London Bridge: i tagli ai fondi destinati alla polizia di Londra: “Lo vado dicendo da 13 mesi – ha sottolineato il primo cittadino – che sono preoccupato per le risorse alla Met Police“. “Il mio messaggio al governo é: i vostri piani per ulteriori tagli da 400 milioni di sterline non sono sostenibili”, ha concluso il sindaco.

Secondo il Site, i network dell’Isis utilizzano la notizia per incitare nuovi attacchi. “Dovete iniziare la guerra nelle vostre strade”, recita uno dei messaggi. “Insorgete e colpite”, è il testo di un altro. Proprio per evitare la crescita della tensione, la comunità musulmana è intervenuta con messaggi di pace: “Abbiamo lavorato duramente per decenni per costruire una comunità pacifica e tollerante qui a Finsbury Park e condanniamo totalmente qualsiasi atto di odio”, ha scritto il Muslim Welfare House insieme a Miqdaad Versi, segretario generale del Consiglio musulmano. “Facciamo un appello alla calma in questo momento. Tutti i nostri sforzi dovrebbero essere indirizzati nell’ottenere giustizia per le vittime e garantire che la nostra comunità rimanga il luogo diverso, tollerante e accogliente che è sempre stato”.

Il Consiglio musulmano britannico ha definito l’attacco, “la manifestazione più violenta di islamofobia” e ha esortato le autorità britanniche a rafforzare la sicurezza intorno alle moschee del Regno Unito. “Durante le settimane e nei mesi precedenti, i musulmani hanno sopportato molti incidenti e questa è la manifestazione più violenta fino ad oggi”, ha dichiarato il segretario generale del Consiglio, Harun Khan, preoccupato della fine del mese del Ramadan e alla celebrazione di Eid “con molti musulmani che vanno nelle moschee locali”. Per questo “ci aspettiamo che le autorità aumentino la sicurezza al di fuori di questi luoghi. Le comunità musulmane hanno chiesto maggiori azioni per affrontare la crescita dei delitti d’odio e maggiori misure devono essere prese ora non solo dopo questo attacco ma soprattutto per affrontare la crescita estremamente preoccupante dell’islamofobia”.

La polizia britannica ha arrestato un uomo fuori dalla Paddington Station di Londra precisando che il fatto non è legato a un’azione di terrorismo. “Agenti hanno arrestato un uomo fuori da Paddington per disordini pubblici e perché possedeva un’arma. Non si tratta di terrorismo“, ha spiegato la polizia in una nota. Alcuni video postati su Twitter mostrano i poliziotti che trattengono un uomo a torso nudo davanti alla stazione, prima di portarlo via.