Francesco Giunta ha patteggiato una condanna a sedici mesi di reclusione per truffa e falso: per la legge Severino sarebbe incandidabile. Lo sostiene il Movimento 5 Stelle che ha depositato un esposto alla commissione elettorale centrale per chiederne l'esclusione dalla competizione elettorale
Il ballottagio a Termini Imerese va bloccato. Il motivo? Il candidato del centrodestra, Francesco Giunta, ha patteggiato una condanna a sedici mesi di reclusione per truffa e falso: per la legge Severino sarebbe incandidabile. Lo sostiene il Movimento 5 Stelle, arrivato terzo con il candidato sindaco Armando Di Liberto alle elezioni dello scorso 11 giugno. Escluso dal ballottaggio per soli 40 voti – dietro Vincenzo Fasone, sostenuto da liste civiche, e allo stesso Giunta – il M5s ha depositato un esposto alla commissione elettorale centrale per chiedere di escludere il candidato sindaco di centrodestra dalla competizione elettorale.
“Giunta – si legge nell’esposto – risulta avere subito una condanna passata in giudicato il 25.11.2014; la condanna di cui si tratta è stata inflitta per il reato di cui agli artt. 61, n. 2, 480 e 493 cp., perché: agendo in qualità di mandatario per conto della Società Italiana Editori Autori (S.I.A.E.), al fine di commettere il reato di cui al capo SS), falsamente attestava sulla reversale il pagamento n. 20957 del 9.6.2011 che € 431,88, su un totale di € 1.697,52, venivano riscossi a titolo di penale contrattuale dall’organizzazione di spettacoli all’aperto da tenersi il 25.04.2011 in Cerda”.
In pratica il candidato forzista si sarebbe riconosciuto provvigioni più alte di quelle che gli sarebbero toccate. Per questo motivo secondo i 14 deputati regionali del M5s all’Assemblea regionale siciliana l’aspirante sindaco di Forza Italia è incandidabile ai sensi della Severino. “L’articolo 10 della legge Severino – spiegano sempre i pentastellati – contiene una norma di chiusura, volta ad impedire l’esclusione dall’area della decadenza di comportamenti non specificamente previsti, con la conseguenza che la ineleggibilità e la decadenza operano con riferimento ad ogni condotta criminosa posta in essere con la violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione. Nel caso di specie, il signor Giunta è stato condannato, tra gli altri, per il reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative, ai sensi dell’art. 480 cp. Non è dubbio che nella previsione dell’art. 10 della legge Severino debbano rientrare i reati di falso ideologico commessi da un pubblico ufficiale. In casi analoghi a quello in questione, già più volte, la giurisprudenza ha sancito l’incandidabilità dei soggetti condannati per i reati di falso commessi da pubblico ufficiale”.
Il diretto interessato da parte sua bolla le accuse come “una guerra del fango“, sostenendo di avere due pareri dell’avvocato Gaetano Armao – ex assessore regionale di Raffaele Lombardo – che gli consentono di candidarsi. Il comune di Termini Imerese è commissariato da circa un anno dopo le dimissioni di Salvatore Burrafato da sindaco: era accusato di di peculato, truffa aggravata, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio per aver utilizzato più volte l’auto comunale per fini personali.