Diritti

Giornata internazionale del rifugiato, Mattarella: “L’Italia non sia ostile e indifferente verso le vittime di tragedie”

Il presidente della Repubblica in una nota esorta a "riflettere sul dramma di migliaia di uomini, donne e bambini costretti a fuggire da guerre e disastri naturali". Oxfam: "Con 65,6 milioni di sfollati siamo di fronte alla peggiore crisi umanitaria dalla Seconda guerra mondiale. Le soluzioni approntate fino ad ora si sono dimostrate quasi del tutto insufficienti"

“La Giornata che oggi celebriamo ci spinge a sottolineare la coerenza con i valori della Costituzione repubblicana delle iniziative assunte in materia dall’Italia, lontani da approcci di indifferenza se non ostilità verso le vittime di tragedie dell’umanità che si sviluppano ai confini dell’Europa“. Queste le parole di Sergio Mattarella in una nota diffusa in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, in cui il presidente della Repubblica esorta a “riflettere sul dramma di migliaia di uomini, donne e bambini costretti a fuggire da guerre e situazioni di gravissima crisi”, ricordando che “i flussi di rifugiati sono un fenomeno di portata globale, che manifesta i suoi effetti ben oltre i paesi direttamente coinvolti”.

Nel messaggio il capo dello Stato ricorda che “è indispensabile che in una logica di responsabilità condivisa tutti i membri della comunità internazionale sappiano dimostrare il proprio impegno a favore di questa parte così rilevante di umanità, in spirito di collaborazione e di solidarietà. Non si tratta solo di condivisione degli oneri dell’accoglienza, ma di assunzione di responsabilità nella gestione a livello globale dei flussi migratori”.

Oxfam: “Gli sfollati sono saliti a 65,6 milioni, la peggiore crisi umanitaria dalla Seconda guerra mondiale” – I nuovi dati sulla crisi globale delle persone sfollate sono stati diffusi dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Si tratta di che riguardano sempre più persone costrette a lasciare il proprio paese di origine soprattutto a causa di conflitti armati, persecuzioni etniche, disastri naturali e povertà estrema. Il quadro è stato definito da Oxfam “sconvolgente” e “sempre più complesso di anno in anno”. La scelta di abbandonare i luoghi di nascita “spesso continua a lasciare centinaia di migliaia di famiglie senza alcuna speranza di una vita migliore”. Un esempio su tutti, sottolinea il rapporto dell’Unhcr, è la situazione drammatica che riguarda la Siria, dove decine di milioni di persone sono a rischio di perdere la vita per una devastante carestia, individui – molti i bambini – intrappolati in un paese devastato da oltre 6 anni di guerra che ha prodotto più di 2 milioni di vittime e feriti e oltre 12 milioni di sfollati alla fine del 2016 su una popolazione di 18,5 milioni.

“Il numero enorme di sfollati raggiunto oggi, il più alto da quando l’Onu ha cominciato a diffondere i dati su questa tema, è composto da persone costrette spesso a sopravvivere in circostanze inimmaginabili – denuncia il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri – I dati diffusi dall’Unhcr dimostrano che la comunità internazionale ha il dovere di fornire immediatamente alternative sicure a queste persone, lavorando insieme per affrontare le cause principali di quella che è una delle questioni centrali della nostra epoca. Purtroppo però le soluzioni approntate fino ad ora si sono dimostrate quasi del tutto insufficienti. Per questo motivo, i membri della comunità internazionale dovrebbero imparare dall’esempio offerto da altri paesi che, seppur poveri, sono disposti ad aprire le proprie porte, per offrire quel poco che hanno a chi ha più bisogno”.