Cronaca

Trento, la Provincia annulla il concorso per un funzionario del Cue dopo sospetti sulla prova

Solo tre candidati su 17 avevano passato lo scritto ed erano tutti coautori di pubblicazioni scientifiche con la presidente della commissione giudicatrice, Luisa Zappini. “È la prima volta che in Trentino l’annullamento di un concorso non viene imposto dalla magistratura - spiega il consigliere Cia al fattoquotidiano.it - e questo dimostra come ci fossero sufficienti elementi per ritenerlo illegittimo”

Il concorso pubblico della provincia di Trento per un posto a tempo indeterminato da funzionario tecnico da assegnare al servizio Cue, la Centrale unica d’emergenza, è stato annullato. Troppi i sospetti di conflitto d’interesse dopo le prove presentate in un’interrogazione dal consigliere provinciale Claudio Cia. Al fattoquotidiano.it aveva raccontato delle ambiguità di un concorso pubblico in cui solo tre candidati su 17 avevano passato lo scritto. Ed erano tutti coautori di pubblicazioni scientifiche con la presidente della commissione giudicatrice, Luisa Zappini. “È la prima volta che in Trentino l’annullamento di un concorso non viene imposto dalla magistratura – spiega Cia al fattoquotidiano.it – e questo dimostra come ci fossero sufficienti elementi per ritenerlo illegittimo”.

A proporre l’annullamento è stato direttamente il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, che ha la competenza sul personale. Nella serata di venerdì la giunta provinciale ha approvato la decisione. “La cosa migliore da fare”, è stato l’unico commento del presidente Rossi. “Mi dispiace perché non è altro che la conferma di come in Trentino la meritocrazia sia stata uccisa. Così i giovani che investono nello studio sono costretti a scappare dalla nostra provincia e dall’Italia per veder riconosciuti i loro meriti”, afferma il consigliere Cia.

Infatti molti dei concorsisti esclusi annunciano che non parteciperanno al nuovo concorso e sono pronti a presentare in settimana un esposto in Procura, dopo quello già presentato dal consigliere Cia anche ad Anac e Corte dei Conti. Hanno saputo solo dopo delle varie anomalie e irregolarità del concorso. Non solo la conoscenza professionale tra i tre candidati vincitori e la dirigente Zappini, ma anche la enorme differenza tra le valutazioni dei promossi e degli altri (che hanno ricevuto in media un voto di 8,5 su 30), il cambiamento in corsa del metodo di correzione e soprattutto la sostanziale conformità tra le prove contenute nelle tre buste che devono essere estratte: differivano solo per 3-4 domande mentre avrebbero dovuto essere tutte diverse.

“Ora questi giovani che hanno un’altissima specializzazione e sono una nostra risorsa hanno perso fiducia nell’ente pubblico”, commenta Cia. “È un danno per la nostra provincia, non solo a livello di immagine”, continua il consigliere, che ora chiede la sospensione della dirigente Zappini: “Dovrebbe avere la dignità di dimettersi, altrimenti il governatore Rossi abbia il coraggio di rimuoverla dal suo incarico almeno fino al giudizio della magistratura”. Ma Cia chiede soprattutto che venga istituita una commissione d’inchiesta, “per mettere a fuoco le falle del sistema dei concorsi, i quali – conclude – invece che premiare la meritocrazia sono solo un paravento per fare assunzioni illegali”.