Nonostante abbia conseguito la maturità, a occhio e croce, una decina di anni fa anche il “mago del web” Salvatore Aranzulla, classe 1990, ha deciso di dedicare la sua “notte prima degli esami” agli esami di Stato. Come? “Perculando” i suoi 450mila follower e pubblicando una traccia d’esame fake, dal testo fortemente ironico. “Sto rischiando grosso, qui mi chiudono la pagina. Condividete prima che sia troppo tardi”, ha scritto, facendo credere (ma neanche più di tanto) di esser riuscito ad hackerare il sistema informatico del Ministero dell’Istruzione. “Direttamente dalla cartella delle traccie (cita l’errore del ministero, ndr). Ragazzi, fate in fretta. Il MIUR sta bloccando tutto”, ha scritto poi. Ilarità.
Andando a leggere la traccia, scopriamo che era totalmente egoriferita. Argomento: “Aranzulla aveva ragione”. I documenti sono invece due articoli estratti da “Il Foglio” ed “Il Giornale” che raccontano il fenomeno informatico: “Aranzulla non ha inventato un computer, non ha inventato un iPod, uno smartphone, un sistema operativo né un social network né nessuna di quelle idee o prodotti innovativi concepiti nella Silicon Valley, ma spiega agli italiani come fare a usare queste diavolerie. E’ praticamente impossibile che chi in Italia usa internet non l’abbia incrociato almeno una volta, anche per sbaglio, per sapere come risolvere un problema con la tecnologia”.
Il tutto si è concluso con una foto del divulgatore informatico in manette: “Salvatore Aranzulla allontanato dal suo computer con la forza dopo la pubblicazione delle traccie di maturità sulla sua pagina”. Non aveva niente di meglio da fare? Ma soprattutto, qualcuno c’è cascato?