Televisione

Reazione a Catena, i Tre di Denari: “Il capo dell’azienda per la quale lavoriamo ci ha licenziati”

I tre, oltre ad essere grandi amici dalla complicità invidiabile, sono (o bisognerebbe dire erano?) anche colleghi in una fabbrica nel brianzolo. Ma non si disperano. Due terzi di loro, intanto, avranno un’estate bella movimentata

di Giulio Pasqui

L’esperienza dei campionissimi Tre di Denari in quel di “Reazione a Catena” è finita lunedì scorso tra delusione da parte dei fan conquistati settimana dopo settimana, indignazione (c’è chi ha addirittura accusato la produzione del quiz di Rai 1 di aver reso difficile la vita ai tre amici operai per facilitare la loro eliminazione) e presunte irregolarità, già smentite dal padrone di casa Amadeus.

E ora, dopo più di 35 puntate e oltre 400mila euro vinti, cosa succederà nella vita di Marco Burato, Francesco Nonnis e Michael Di Liberto? La loro vita professionale sarà tutta in discesa, penserete. Mica tanto. “Il capo dell’azienda nella quale lavoriamo ha deciso di licenziarci, e la lettera è appena arrivata. L’anno scorso ci aveva dato il permesso di partecipare al programma, forse pensando che sarebbe stata un’assenza di pochi giorni. Poi però noi abbiamo vinto parecchio e quindi l’assenza si è prolungata. Così quando siamo tornati ci ha detto chiaro e tondo: ‘Non chiedetemi mai più niente di simile’ […] Quest’anno, quando abbiamo chiesto il permesso di partecipare alla nuova stagione di Reazione a catena, il titolare ci ha detto subito di no, e ci ha un congedato con un sinistro: ‘Pensateci bene perché se decidete di andare in tv ci saranno delle conseguenze”, hanno annunciato al settimanale “Oggi”.

I tre, oltre ad essere grandi amici dalla complicità invidiabile, sono (o bisognerebbe dire erano?) anche colleghi in una fabbrica nel brianzolo. Ma non si disperano. Due terzi di loro avranno un’estate bella movimentata: Francesco e Michael convoleranno infatti a nozze con le rispettive fidanzate dopo anni di fidanzamento. E poi c’è sempre quel bel gruzzoletto vinto a furia di intese vincenti da poter reinvestire: “Con i soldi che abbiamo vinto stiamo pensando di aprire un pub, e chiamarlo proprio Tre di Denari”.

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