Redditi: Istat diffonde dati parziali, non comparati e con omissioni. Il risultato: Renzi ha ridotto le disuguaglianze
L'istituto di statistica ha diffuso il primo rapporto sulla riduzione della disuguaglianza. In cui certifica che "le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 hanno aumentato l’equità e ridotto il rischio di povertà". Ma tra le misure cita anche l'aumento della quattordicesima per i pensionati, che deve ancora partire. E sorvola sul fatto che in passato l'effetto positivo era più ampio. Il report, poi, aggiunge che per i giovani fisco e welfare aumentano il rischio di povertà
“Nel 2016 l’intervento pubblico ha determinato una riduzione della diseguaglianza di 15,1 punti percentuali, da un valore di 45,2 misurato sul reddito primario a uno di 30,1 in termini di reddito disponibile”. E ancora: “Le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 (bonus di 80 euro, aumento della quattordicesima per i pensionati e sostegno di inclusione attiva), hanno aumentato l’equità della distribuzione dei redditi disponibili nel 2016 e ridotto il rischio di povertà“. Se lo scrive l’Istat nel suo primo “rapporto sulla redistribuzione del reddito in Italia”, è inevitabile che a quattro giorni dai ballottaggi deputati e senatori Pd – e pure la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi – esultino sui social con diverse variazioni sul tema “ecco i risultati dei mille giorni“. Di governo Renzi, s’intende. Del resto non sembra un caso che l’istituto prenda in considerazione proprio le misure approvate tra 2014 e 2016.
Il problema è che l’effetto positivo di sistema fiscale (tasse e contributi)e misure di welfare (dalle pensioni agli assegni familiari) sul reddito disponibile delle famiglie non è affatto aumentato rispetto al passato: per esempio nel 2012, secondo dati dello stesso istituto di statistica, l’intervento dello Stato ha ridotto le disuguaglianze iniziali misurate dall’indice di Gini di ben 18 punti. Peggio ancora, tra le “misure adottate nel triennio 2014-2016” di cui l’Istat stima l’effetto c’è anche la nuova quattordicesima “allargata” per i pensionati. Che l’anno scorso era molto di là da venire, visto che partirà solo il prossimo 1 luglio. Insomma: sui confronti poco vantaggiosi si sorvola e l’effetto degli interventi renziani viene amplificato “retrodatando” l’entrata in vigore.
Niente confronti sgradevoli con il passato e con gli altri Paesi– Una nota a piè di pagina 7 spiega, a dire il vero, che quello sugli effetti delle misure redistributive adottate tra 2014-2016 è “un calcolo di competenza che anticipa anche gli effetti dell’aumento della quattordicesima per i pensionati che verrà erogata da luglio”. E Roberto Monducci, direttore del dipartimento produzione statistica dell’Istat, a ilfattoquotidiano.it spiega che “si tratta di simulazioni, non di informazione statistica. E’ un esercizio teorico”. Ma l’introduzione, che elenca i punti principali del rapporto, non fa cenno al fatto che si tratta di una proiezione che ha poca attinenza con la realtà. Così come non ricorda che il Rapporto annuale 2014 dello stesso Istat quantificava l’effetto dell’intervento pubblico sulla riduzione dell’indice di disuguaglianza in 18 punti percentuali nel 2012 contro i 15 del 2016. Vale a dire che nel pieno della crisi economica lo Stato era relativamente più efficiente nel ridurre la disuguaglianza economica dei cittadini. E anche allora, notava all’epoca l’istituto, l’Italia rimaneva “uno dei paesi europei con livelli più elevati di diseguaglianza economica anche dopo l’intervento pubblico”. Negli ultimi anni, dicono i numeri, la situazione è peggiorata. Bisogna poi arrivare all’ultimo punto dell’introduzione per scoprire che il sistema italiano di tasse e benefit penalizza a tal punto i giovani, anche quelli con figli piccoli, da aumentare non di poco il loro rischio di finire in povertà. Mentre offre molti benefici ai pensionati.
Rapporto annuale 2014, Istat
Per i giovani tra 15 e 24 anni l’intervento pubblico fa salire il rischio povertà al 25% – I giovani e i genitori single, si legge, sono i “meno tutelati” dal sistema di welfare e “dopo l’intervento pubblico mostrano un rischio di povertà superiore al 30%“. Per i giovani nella fascia di età dai 15 ai 24 anni il rischio povertà passa addirittura dal 19,7% prima della “cura” somministrata dallo Stato al 25,3%. Per i 25-34enni l’aumento è dal 17,9 al 20,2%. “Un limite evidente del sistema dal punto di vista dell’equità”, aggiunge il rapporto, “è la debole tutela accordata ai minori in presenza di bassi livelli del reddito familiare: per effetto dell’intervento pubblico il rischio di povertà aumenta dal 20,4 al 25,1% per chi ha meno di 14 anni“. Secondo l’istituto, lo “svantaggio relativo” dei giovani in età attiva non dipende tanto dalla priorità data alle pensioni, ma soprattutto dalle “difficoltà di ingresso e di permanenza nel mercato del lavoro“. Evidentemente, dunque, le politiche pubbliche per l’occupazione sono inefficaci su questo fronte. Come dimostra il fatto che a beneficiare maggiormente del Jobs act sono stati gli over 50.
…mentre i pensionati sono i più tutelati – Al contrario pensioni e assegni ai superstiti “abbattono drasticamente il rischio di povertà delle famiglie anziane”, che risultano essere allo stesso tempo “le più esposte e le più tutelate, cioè quelle per cui la redistribuzione consegue il maggior effetto”: dopo la redistribuzione, evidenzia Istat, “il rischio di povertà scende al 17,1% per i singoli, in maggioranza vedove, e al 9,9% per le coppie“.
Il sostegno ai poveri? “Effetti decisamente inferiori alle intenzioni” – Per quanto riguarda le misure introdotte dal governo Renzi, il sostegno di inclusione attiva per le famiglie povere (lo strumento ponte introdotto lo scorso anno in attesa del nuovo Reddito di inclusione attiva), nel 2016 “ha raggiunto circa 210mila famiglie, per un importo medio di 875 euro e una spesa complessiva non superiore ai 200 milioni di euro”: “effetti decisamente inferiori rispetto alle intenzioni del legislatore, poiché nel 2016 non si è potuto spendere l’intero stanziamento disponibile, pari a 750 milioni di euro”. Per quanto riguarda gli 80 euro invece “gli effetti maggiori in valore assoluto e come quota di beneficiari si registrano per le famiglie con redditi medio alti“. Risultato che non stupisce visto che il bonus è destinato a chi ha introiti compresi tra 8mila e 26mila euro e chi l’ha ricevuto ma ha poi scoperto di aver guadagnato troppo o troppo poco ha dovuto restituirlo.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l'Europa è consapevole che i suoi legami con gli Stati Uniti sono entrati in una "nuova fase", dopo aver partecipato a una riunione di emergenza sulla sicurezza con altri leader europei a Parigi. "Tutti a questo incontro sono consapevoli che le relazioni transatlantiche, l'alleanza Nato e la nostra amicizia con gli Stati Uniti sono entrate in una nuova fase. Lo vediamo tutti", ha detto Tusk ai giornalisti a Parigi.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Lobby
Redditi: Istat diffonde dati parziali, non comparati e con omissioni. Il risultato: Renzi ha ridotto le disuguaglianze
L'istituto di statistica ha diffuso il primo rapporto sulla riduzione della disuguaglianza. In cui certifica che "le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 hanno aumentato l’equità e ridotto il rischio di povertà". Ma tra le misure cita anche l'aumento della quattordicesima per i pensionati, che deve ancora partire. E sorvola sul fatto che in passato l'effetto positivo era più ampio. Il report, poi, aggiunge che per i giovani fisco e welfare aumentano il rischio di povertà
“Nel 2016 l’intervento pubblico ha determinato una riduzione della diseguaglianza di 15,1 punti percentuali, da un valore di 45,2 misurato sul reddito primario a uno di 30,1 in termini di reddito disponibile”. E ancora: “Le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 (bonus di 80 euro, aumento della quattordicesima per i pensionati e sostegno di inclusione attiva), hanno aumentato l’equità della distribuzione dei redditi disponibili nel 2016 e ridotto il rischio di povertà“. Se lo scrive l’Istat nel suo primo “rapporto sulla redistribuzione del reddito in Italia”, è inevitabile che a quattro giorni dai ballottaggi deputati e senatori Pd – e pure la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi – esultino sui social con diverse variazioni sul tema “ecco i risultati dei mille giorni“. Di governo Renzi, s’intende. Del resto non sembra un caso che l’istituto prenda in considerazione proprio le misure approvate tra 2014 e 2016.
Il problema è che l’effetto positivo di sistema fiscale (tasse e contributi) e misure di welfare (dalle pensioni agli assegni familiari) sul reddito disponibile delle famiglie non è affatto aumentato rispetto al passato: per esempio nel 2012, secondo dati dello stesso istituto di statistica, l’intervento dello Stato ha ridotto le disuguaglianze iniziali misurate dall’indice di Gini di ben 18 punti. Peggio ancora, tra le “misure adottate nel triennio 2014-2016” di cui l’Istat stima l’effetto c’è anche la nuova quattordicesima “allargata” per i pensionati. Che l’anno scorso era molto di là da venire, visto che partirà solo il prossimo 1 luglio. Insomma: sui confronti poco vantaggiosi si sorvola e l’effetto degli interventi renziani viene amplificato “retrodatando” l’entrata in vigore.
Niente confronti sgradevoli con il passato e con gli altri Paesi – Una nota a piè di pagina 7 spiega, a dire il vero, che quello sugli effetti delle misure redistributive adottate tra 2014-2016 è “un calcolo di competenza che anticipa anche gli effetti dell’aumento della quattordicesima per i pensionati che verrà erogata da luglio”. E Roberto Monducci, direttore del dipartimento produzione statistica dell’Istat, a ilfattoquotidiano.it spiega che “si tratta di simulazioni, non di informazione statistica. E’ un esercizio teorico”. Ma l’introduzione, che elenca i punti principali del rapporto, non fa cenno al fatto che si tratta di una proiezione che ha poca attinenza con la realtà. Così come non ricorda che il Rapporto annuale 2014 dello stesso Istat quantificava l’effetto dell’intervento pubblico sulla riduzione dell’indice di disuguaglianza in 18 punti percentuali nel 2012 contro i 15 del 2016. Vale a dire che nel pieno della crisi economica lo Stato era relativamente più efficiente nel ridurre la disuguaglianza economica dei cittadini. E anche allora, notava all’epoca l’istituto, l’Italia rimaneva “uno dei paesi europei con livelli più elevati di diseguaglianza economica anche dopo l’intervento pubblico”. Negli ultimi anni, dicono i numeri, la situazione è peggiorata. Bisogna poi arrivare all’ultimo punto dell’introduzione per scoprire che il sistema italiano di tasse e benefit penalizza a tal punto i giovani, anche quelli con figli piccoli, da aumentare non di poco il loro rischio di finire in povertà. Mentre offre molti benefici ai pensionati.
Per i giovani tra 15 e 24 anni l’intervento pubblico fa salire il rischio povertà al 25% – I giovani e i genitori single, si legge, sono i “meno tutelati” dal sistema di welfare e “dopo l’intervento pubblico mostrano un rischio di povertà superiore al 30%“. Per i giovani nella fascia di età dai 15 ai 24 anni il rischio povertà passa addirittura dal 19,7% prima della “cura” somministrata dallo Stato al 25,3%. Per i 25-34enni l’aumento è dal 17,9 al 20,2%. “Un limite evidente del sistema dal punto di vista dell’equità”, aggiunge il rapporto, “è la debole tutela accordata ai minori in presenza di bassi livelli del reddito familiare: per effetto dell’intervento pubblico il rischio di povertà aumenta dal 20,4 al 25,1% per chi ha meno di 14 anni“. Secondo l’istituto, lo “svantaggio relativo” dei giovani in età attiva non dipende tanto dalla priorità data alle pensioni, ma soprattutto dalle “difficoltà di ingresso e di permanenza nel mercato del lavoro“. Evidentemente, dunque, le politiche pubbliche per l’occupazione sono inefficaci su questo fronte. Come dimostra il fatto che a beneficiare maggiormente del Jobs act sono stati gli over 50.
…mentre i pensionati sono i più tutelati – Al contrario pensioni e assegni ai superstiti “abbattono drasticamente il rischio di povertà delle famiglie anziane”, che risultano essere allo stesso tempo “le più esposte e le più tutelate, cioè quelle per cui la redistribuzione consegue il maggior effetto”: dopo la redistribuzione, evidenzia Istat, “il rischio di povertà scende al 17,1% per i singoli, in maggioranza vedove, e al 9,9% per le coppie“.
Il sostegno ai poveri? “Effetti decisamente inferiori alle intenzioni” – Per quanto riguarda le misure introdotte dal governo Renzi, il sostegno di inclusione attiva per le famiglie povere (lo strumento ponte introdotto lo scorso anno in attesa del nuovo Reddito di inclusione attiva), nel 2016 “ha raggiunto circa 210mila famiglie, per un importo medio di 875 euro e una spesa complessiva non superiore ai 200 milioni di euro”: “effetti decisamente inferiori rispetto alle intenzioni del legislatore, poiché nel 2016 non si è potuto spendere l’intero stanziamento disponibile, pari a 750 milioni di euro”. Per quanto riguarda gli 80 euro invece “gli effetti maggiori in valore assoluto e come quota di beneficiari si registrano per le famiglie con redditi medio alti“. Risultato che non stupisce visto che il bonus è destinato a chi ha introiti compresi tra 8mila e 26mila euro e chi l’ha ricevuto ma ha poi scoperto di aver guadagnato troppo o troppo poco ha dovuto restituirlo.
Articolo Precedente
Fibra ottica, la mossa di Telecom mette in difficoltà il governo. E la rete in rame torna al centro delle trattative
Articolo Successivo
Disuguaglianze, la versione dell’Istat: “Il rapporto? Esercizi, non dati statistici. E non è un giudizio sul governo Renzi”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Summit di Parigi sull’Ucraina: presente anche Meloni. Scholz frena: “Sbagliato parlare di truppe europee sul terreno”. Starmer: “Serve intesa duratura con Mosca”
Politica
Russia ancora contro Mattarella: ‘Parallelo con Hitler? Conseguenze’. Ovazione in Aula per il Presidente. M5s: “Noi non l’avremmo detto”
Politica
Conte lancia la piazza anti-governo: “Stanchi di prese in giro”. Schlein: “Ci siamo, organizziamola insieme”
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l'Europa è consapevole che i suoi legami con gli Stati Uniti sono entrati in una "nuova fase", dopo aver partecipato a una riunione di emergenza sulla sicurezza con altri leader europei a Parigi. "Tutti a questo incontro sono consapevoli che le relazioni transatlantiche, l'alleanza Nato e la nostra amicizia con gli Stati Uniti sono entrate in una nuova fase. Lo vediamo tutti", ha detto Tusk ai giornalisti a Parigi.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.