L’Fbi è sul posto e definisce l’episodio come "possibile atto di terrorismo". Secondo le fonti investigative citate dai media statunitense, l’assalitore è originario del Quebec e ha passaporto canadese
Ha accoltellato un poliziotto e secondo i presenti avrebbe inneggiato ad Allah. Attimi di paura in Michigan, dove l’aeroporto di Flint è stato evacuato subito dopo l’aggressione subita da un’agente, ferito al collo con un coltello. Ad aggredirlo un uomo, arrestato immediatamente. Secondo la Nbc, che cita alcuni testimoni e alcune fonti investigative, l’aggressore avrebbe urlato “Allah Akbar” e altre frasi in arabo. L’Fbi è sul posto e ha definito l’episodio come “possibile atto di terrorismo“. “Siamo a conoscenza delle notizie secondo cui l’aggressore ha fatto dichiarazioni immediatamente prima o mentre attaccava il poliziotto, ma è troppo presto per determinare la natura di quelle presunte affermazioni e se sia trattato o meno di un atto di terrorismo”, ha reso noto il Bureau. Secondo le fonti investigative citate dai media statunitensi, l’assalitore è originario del Quebec e ha passaporto canadese ed è stato interrogato dagli investigatori. L’attacco secondo l’Fbi è “un caso isolato“, che non ha comportato né comporta minacce in corso per la comunità locale.
L’agente colpito, il tenente Jeff Neville, si trovava nella sua postazione, vicino alle scale mobili quando è stato colpito alle spalle con un grosso coltello. È stato operato e le sue condizioni sono ora stabili. I testimoni lo descrivono subito dopo l’attacco in ginocchio e sanguinante. A dare la notizia dell’evacuazione dello scalo è stato lo stesso aeroporto, il Bishop International Airport, con una breve nota sulla sua pagina Facebook. Lo scalo assicura che tutti i passeggeri sono salvi, spiegando che l’aeroporto resterà chiuso fino a nuovo ordine, l’agente aggredito è in condizioni stabili mentre il sospetto è stato fermato subito. In attesa di capire se si tratti o meno di un episodio di terrorismo, l’allerta rimane comunque altissima in tutti gli aeroporti americani. Del resto dopo i recenti episodi di Londra, Parigi e l’ultimo accaduto alla Gare Centrale di Bruxelles i controlli su tutti gli obiettivi sensibili negli Stati Uniti sono già stati ulteriormente rafforzati.