La Commissione Europea ha inflitto una multa di 27 milioni di euro a due grandi produttori di impianti di illuminazione per l’automotive, per la violazione di norme antitrust dell’UE. Le aziende coinvolte sono Automotive Lighting, che ha ricevuto l’ammenda più pesante dovendo pagare 16,347 milioni, e Hella, multata per 10,397 milioni. Importi ridotti in virtù della collaborazione e dell’ammissione di colpa da parte dei soggetti coinvolti, che hanno aderito alla procedura di transazione. Coinvolta anche una terza azienda, la Valeo, che avrebbe dovuto pagare la somma più elevata (30,5 milioni di euro) ma è stata “graziata” perché ha rivelato alla Commissione l’esistenza del cartello.
Questa è, per l’appunto, la colpa: aver evitato di farsi concorrenza ed essersi anzi messi d’accordo per tre anni su aumenti di prezzi e condizioni di fornitura dei pezzi di ricambio di veicoli: proiettori, luci di posizione diurne, luci posteriori o luci di arresto montate in posizione elevata, fari antinebbia e ausiliari.
In particolare, si legge nel comunicato dell’Antitrust UE, “le tre imprese si riunivano, per lo più a livello bilaterale, in occasione di fiere commerciali, al margine delle giornate dei fornitori organizzate dai clienti ma anche al di fuori di tali eventi. Discutevano delle offerte per le aste e delle strategie di negoziato, scambiandosi informazioni sui negoziati con i clienti in relazione agli aumenti di prezzo e informazioni di altra natura. Inoltre, le parti avevano deciso di comune accordo di perseguire un aumento del prezzo dei pezzi di ricambio dopo la fine della produzione di massa di uno specifico modello di veicolo, decidendo anche per quanto tempo in seguito avrebbero garantito per contratto la disponibilità di tali pezzi di ricambio”.
Commentando la vicenda, la commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager ha spiegato che le tre aziende “hanno arrecato danno ai costruttori di automobili e veicoli commerciali accordandosi tra loro anziché farsi concorrenza. La decisione odierna ribadisce che non accettiamo cartelli che rechino pregiudizio al mercato europeo.”