Concordo in pieno con la decisione dell’Ordine dei Giornalisti su Filippo Facci e con quello che scrive Valigia Blu. Ma invece di sospendere Facci dallo stipendio, lo avrei “condannato” a versare 1 euro come risarcimento simbolico alle vittime collaterali dell’hate speech.

Come i marocchini di Pioltello che si sono visti bruciare il bar senza aver fatto nulla di male, o come Chinyere Emmanuel, la vedova del nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, ucciso perché aveva reagito quando sua moglie è stata chiamata “scimmia” per strada. L’insulto lanciato da Amedeo Mancini, l’ultrà che ha sferrato poi il pugno fatale a Emmanuel, aveva dei mandanti ideologici. Si sentiva “legittimato” a fare quel che ha fatto. Quei mandanti vanno cercati, secondo me, proprio fra coloro che ogni giorno lanciano crociate contro interi popoli, intere religioni.

La guerra in Jugoslavia venne scatenata dai cosiddetti “incendiari”, gli scrittori e i giornalisti che, come Dobrica Cosic, cavalcarono per anni l’odio etnico in tv e sui giornali. I nipotini di Cosic ci stanno provando anche in Italia riciclando gli argomenti “olfattivi” di Oriana Fallaci: “I loro tappetini pulciosi, i loro cibi schifosi, i loro culi sul marciapiede…”. L’effetto collaterale di queste parole si misura nel razzismo che sta montando ovunque e che produce poi episodi come quello di Pioltello o di Fermo. Un prezzo un po’ troppo alto per ritagliarsi un’ospitata in tv.

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