“Migranti? Ma sono stato io ad avallare l’intervento in Libia, che ha distrutto quel Paese e ha aumentato i flussi migratori? Mi ricordo che fu Napolitano, il quale leccò deretani importanti come quello di Sarkozy o quello di Hollande, spingendo Berlusconi e il centrodestra a quell’intervento infame. E ora se ne pagano le conseguenze”. Così a La Gabbia Open (La7) il deputato M5s, Alessandro Di Battista, si pronuncia sui fenomeni migratori massicci negli ultimi anni. E spiega: “Spesso si fanno discorsi estremamente ideologizzati su questo tema. E questo è un dramma. Oggi dicono che il M5S sia vicino alla Lega, perché vogliamo chiarezza sul ruolo delle Ong e perché vogliamo che il tema della cittadinanza debba essere affrontato soprattutto in termini europei. Ecco perché, come alla Camera, quando si voterà, al Senato noi del M5s ci asterremo sullo Ius soli. Ma è possibile che l’Europa esista soltanto per dirci quando andare in pensione o quanto debba costare la feta per i greci e non si debba mai occupare della cittadinanza e della immigrazione?”. E ribadisce: “Destra e sinistra oggi non hanno più senso, sono categorie di fine ‘700. E la dimostrazione è data dai voti in Parlamento: ad esempio, la legge Fornero è stata votata da un ex comunista come Bersani e da una ex militante della Destra Sociale come la Meloni. Ora il M5S un giorno viene associato alla sinistra, perché vuole abolire il reato di clandestinità, un reato non ancora cancellato che non serve a nulla se non a intasare le procure. Un altro giorno è giudicato di destra”. Poi sottolinea: “I flussi migratori in sé non sono un fenomeno positivo. Il grande capitale gode e spinge verso la possibilità da parte di grandi masse di disperati apolidi di cambiare Paese, perché questo permette l’abbassamento di alcuni diritti lavorativi e di reddito conquistati negli ultimi 60 anni. Spingere sui flussi migratori serve a qualcuno per far sì che poi, dopo una fase di resistenza e magari di speranza, anche gli italiani facciano un lavoro sotto pagato. E a me il lavoro sotto pagato non sta bene, sia per gli italiani, sia per gli stranieri”
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