Nei bilanci delle assicurazioni italiane ci sono 4 milioni di polizze vita “dormienti”, che sono scadute negli ultimi 5 anni ma non sono state liquidate perché i beneficiari spesso non sanno di esserlo. Un tesoro che secondo il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi, vale “certamente alcuni miliardi, almeno 4”. Rossi, in occasione della Relazione annuale dell’autorità di vigilanza, ha detto che l’Ivass a partire dallo scorso anno (quando aveva avviato una ricognizione ad hoc) ha “sensibilizzato imprese e consumatori” e “molte imprese si sono attivate avviando nuove verifiche, consapevoli del potenziale danno reputazionale che può ricadere su di loro”. Ma per risolvere il problema, segnala Rossi, occorre un intervento del governo per modificare norme di legge “evidentemente imperfette”.
“Le compagnie”, ha detto Rossi, “non sanno se l’assicurato è o no deceduto prima della scadenza della polizza: molto spesso i beneficiari non si fanno avanti perché non sanno di esserlo, e nella polizza sono indicati in modo generico, come ad esempio ‘gli eredi legittimi'”. Una delle soluzioni proposte dall’istituto è che “siano chiaramente identificati i beneficiari delle polizze e che le imprese di assicurazione possano accedere all’istituenda Anagrafe nazionale della popolazione residente: anzi, che debbano farlo almeno una volta l’anno, per verificare i decessi degli assicurati e disporre il pagamento delle somme dovute, così come avviene in altri Paesi europei”.
Più in generale, l’Ivass spinge per “il rispetto dei tempi di pagamento delle polizze vita” che, dice, “è cruciale”.
Nella relazione annuale si legge che il 95% di queste polizze è riferito ad assicurazioni temporanee per il caso di morte. Tra queste, quelle potenzialmente dormienti sono una percentuale molto alta rispetto ai contratti emessi, il 58%. Mentre per le polizze che prevedono anche prestazioni in caso di vita (tipo misto e rendite) e per le capitalizzazioni l’incidenza è contenuta (2,4%). Per quanto riguarda le assicurazioni a vita intera, senza scadenza definita, a fine 2016 risultano in vigore 430mila polizze di assicurati con età non inferiore a 90 anni. Oltre 2.500 polizze si riferiscono ad assicurati oltre i 100 anni di età.