Il Comune, dal 2014 guidato dalla dem Isabella Conti, ha accertato un'evasione da circa 40mila euro a cui vanno aggiunti sanzioni e interessi di mora. E si è già attivato per recuperare i soldi. Il segretario locale del partito rivendica la "buona fede della tesoreria": "Dal 2007 versati 120mila euro per l'utilizzo del suolo pubblico. Sulla tassa rifiuti fatto un errore, salderemo"
Sei anni di Tari non pagata, per un debito pari a circa 67.000 euro. E’ questo quanto il Pd di San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, deve al Comune che dal 2014 è guidato dalla Dem Isabella Conti, per non aver pagato la tassa relativa ai rifiuti prodotti dalla Festa dell’Unità della Cicogna, frazione di San Lazzaro, dal 2011 al 2016. A sollevare il caso, durante il consiglio comunale del 22 giugno, è stata la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Fava, che in un’interrogazione alla sindaca Conti ha domandato chiarimenti rispetto alla regolare corresponsione del tributo da parte della Festa dell’Unità negli ultimi 10 anni. “Hera – spiega Fava – ha fornito, come sempre avviene in questi casi, un servizio straordinario per la gestione dei rifiuti prodotti dalla Festa, eppure risulta che il costo di tale servizio, almeno negli ultimi anni, non sia mai stato pagato”. Un’evasione del tributo, insomma, che la sindaca Conti, interpellata da ilfattoquotidiano.it, conferma “e contro il quale – assicura – è già stata attivata una procedura di riscossione delle somme dovute”.
“Poco dopo l’insediamento della mia giunta, nel 2015 – spiega infatti la prima cittadina di San Lazzaro, ribattezzata la sindaca anti-cemento dopo aver subito minacce e pressioni per aver bloccato un mega progetto edilizio, la cosiddetta ‘colata di Idice’ – abbiamo, primo Comune in Italia, avviato controlli a tappeto contro l’evasione fiscale. E siamo stati proprio noi a individuare, tra le oltre 1000 situazioni di irregolarità riscontrate, per un totale di circa 2 milioni di euro evasi, l’inadempienza del Partito Democratico. Tanto che, conclusi i controlli, abbiamo immediatamente preso provvedimenti”.
Il periodo oggetto di verifica da parte del Comune è quello che va tra 2011 e 2015, “perché al momento dei controlli l’amministrazione può verificare (in termini giuridici e tributari, cioè al fine di eventuali sanzioni, ndr) solo i cinque anni precedenti alla data dell’accertamento”, racconta Conti. E la Tari non pagata dal Pd, reo di omessa denuncia, è pari a 39.000 euro, a cui si sommano le sanzioni e gli interessi di mora, per un totale di circa 50.000 euro. Una successiva verifica sul 2016, tuttavia, ha fatto salire il debito maturato dal partitone a 67.000 euro. “Il Comune ha già attivato una procedura per il recupero delle somme, e siamo in attesa di sapere da Hera i costi esatti sostenuti per la gestione dei rifiuti prodotti dalla Festa nel 2016, così da calcolare le sanzioni precise. A quel punto il Pd riceverà una notifica di pagamento: se verserà la somma entro 60 giorni dalla notifica, le sanzioni verranno ridotte a circa un terzo del totale, altrimenti dovranno pagare la cifra totale”.
Una risposta che però non tranquillizza il Movimento 5 Stelle, “perché anche se il Comune non può recuperare il denaro evaso prima del 2011 – sottolinea Fava – ciò che vorrei capire è: il Pd di San Lazzaro ha mai pagato la Tari per la Festa dell’Unità? A me non sembra che i cittadini ricevano questo trattamento, anzi: gli arriva la cartella esattoriale e se non pagano subito sono guai. Il fatto che dal 2011 a oggi il Pd non abbia pagato un euro mi sembra molto antidemocratico e molto allarmante”. Per questo, spiega al consigliera a 5 Stelle, “abbiamo provveduto, il 22 giugno stesso, a una richiesta di accesso agli atti, attraverso la quale intendiamo fare luce sulla vicenda”. “Strumentalizzare questa vicenda – replica Conti – è intellettualmente disonesto, se il caso è emerso è perché la nostra amministrazione ha investito risorse per effettuare controlli a tappeto contro l’evasione fiscale. E stiamo recuperando anche somme evase durante le amministrazioni precedenti”.
Quanto al Pd di San Lazzaro, il segretario Michele Cavallaro rivendica “la massima buona fede della nostra tesoreria”: “Il Pd di San Lazzaro, assieme ad oltre 1000 altri contribuenti san lazzaresi, risulta non avere versato la Tari. Ci tengo a sottolineare la massima buona fede della nostra tesoreria, che ha sempre eseguito tutti i pagamenti via via richiesti dal Comune per l’uso del suolo delle feste, prima come Tosap, e poi come Cosap (il canone occupazione spazi e aree pubbliche permanente). Dal 2007 a oggi abbiamo versato al Comune di San Lazzaro 120.000 euro (per l’utilizzo del suolo pubblico, ndr)”. Quanto alla questione Tari non pagata, prosegue Cavallaro, “il fatto che la Cosap abbia introdotto una differente gestione dei pagamenti può aver indotto in errore la tesoreria Pd, che ovviamente procederà a saldare quanto dovuto. Spiace, piuttosto, che siamo interpellati solo in occasioni come questa, mentre quando il Pd di San Lazzaro ha sostenuto l’amministrazione, la Sindaco Conti e i nostri consiglieri nel difficile passaggio della nota vicenda della colata di Idice, non si sia vista una sola riga a ricordarlo”.