Il loro progetto era stato sventato con un blitz nel 2004. Tra i rinviati a giudizio ci sono anche l'ex sottosegretario nel primo governo Berlusconi Franco Rocchetta e l’ex leader dei Forconi Lucio Chiavegato. Che su Facebook scrive: "Questa decisione è una vergogna. Viene voglia di scappare in Uzbekistan"
Volevano occupare piazza San Marco a Venezia a bordo di un Tanko, un carrarmato che realizzarono in un capannone nel Padovano. Un progetto sventato con un blitz nel 2014 che oggi ha portato al rinvio a giudizio di tutti i 48 secessionisti lombardo veneti coinvolti, nonostante il pm Carlo Nocerino avesse chiesto 13 proscioglimenti. Il processo inizierà il 31 ottobre davanti alla Corte d’Assise di Brescia. I giudici hanno derubricato il reato da associazione con finalità di terrorismo e eversione dell’ordine democratico ad associazione sovversiva.
“Questa decisione è una vergogna. Viene voglia di scappare in Uzbekistan” ha detto l’ex leader dei Forconi Lucio Chiavegato, che è tra i 48 che andranno a processo il prossimo 31 ottobre e che su Facebook ha pubblicato un post con la scritta: “La legge è uguale per tutti?”. Oltre a lui, tra i rinviati a giudizio ci sono anche l’ex sottosegretario nel primo governo Berlusconi Franco Rocchetta e Flavio Contin, già tra i protagonisti dell’occupazione del campanile di San Marco nel 1997 e che erano stati arrestati nel 2014.