Scontro scoppiettante a L’Aria che Tira (La7) tra la giornalista del Corriere della Sera, Maria Teresa Meli, e la deputata di Forza Italia, Daniela Santanchè. In studio si commentano i risultati elettorali a Genova, dove ha vinto il candidato di centrodestra Marco Bucci. La firma del Corriere ridimensiona la débâcle del partito di Renzi nel capoluogo ligure: “Stiamo parlando di una città che non raggiunge i 900mila abitanti“. “Non c’entra, Genova è un simbolo del centrosinistra, come Pistoia”, ribatte Santanchè. Ma Meli ribadisce: “Non prendiamoci in giro. Genova è stata governata malissimo e di schifo dal sindaco precedente, con un candidato che non mi risulta fosse vicino a Renzi, bensì a Pisapia. Genova ha pochi abitanti, non è importante come Milano o Roma. Ora si parla di ‘modello Genova’ e Toti all’improvviso da fare il giornalista, di sicuro meno bravo di me e di Minzolini, è diventato un grande politico“. La polemica poi si rinnova, quando la giornalista ha un battibecco serrato col neo-sindaco genovese Bucci, che annuncia per la città nuovi assessorati, come quello al Mare. “In genere gli assessorati si moltiplicano quando bisogna accontentare molti partiti, molte correnti, molti appetiti”, commenta Meli. E Bucci risponde contrariato: “Non sono assolutamente d’accordo. Gli assessorati si istituiscono per fare un lavoro”. “Quanti saranno i suoi assessorati?” – incalza Meli – “Sono una giornalista”. “Devono essere 11, non possono essere di più per legge” – spiega Bucci – “E ci saranno i consiglieri con delega che lavoreranno”. “Ecco, lo sapevo”, osserva Meli, ridendo. Ed entra a gamba tesa Santanchè a difesa del sindaco: “La Meli è abituata a Renzi, quindi ci sta dicendo quello che Renzi farebbe da sindaco, visto che ha una passione scatenata e assoluta per Renzi“. “La faccia finita” – ammonisce la giornalista – “La prego. Abbia pietà. Già ha detto abbastanza stupidaggini”
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