Premessa: ero curioso di ascoltare Twins, l’ultimo progetto ufficiale firmato Dark Polo Gang. Risultato: sono rimasto deluso. Molto deluso. Ma andiamo con ordine. Per chi ancora non li conoscesse, la Dark Polo Gang è un collettivo romano formato da quattro membri (DarkSide, Pyrex, Tony e Wayne) con l’aggiunta di Sick Luke, il produttore ufficiale.
Nell’ultimo anno sono stati uno dei gruppi più chiacchierati e criticati nella scena musicale italiana. Sui social sono dei veri influencer con migliaia di follower e con schiere di ragazzi pronti a seguirli e imitarne le gesta e gli atteggiamenti.
Difficile racchiudere la Dark Polo Gang in un genere specifico. A metà tra il rap e la trap, il collettivo romano ama provocare e dividere l’opinione pubblica. La scelta è semplice: o li ami o li odi. Le vie di mezzo nella Dark Polo Gang non esistono. Sono provocatori e sfacciati. Per loro l’eccesso rappresenta la normalità, la trasgressione solo un altro limite da infrangere.
Ecco tutte queste caratteristiche che li hanno sempre contraddistinti e fatti emergere nella scena rap italiana è come se di colpo fossero sparite. L’ultimo disco in questo senso è emblematico. Canzoni ripetitive e monotematiche, poca creatività e scarsa attitudine. È mancato quel salto di qualità che in molti si aspettavano. L’unica nota positiva in questo progetto sono le produzioni di Sick Luke che si conferma uno dei produttori più interessanti a livello nazionale con un suono originale e ben definito. Tutto il resto invece è deludente.
Il disco non ha una logica, un percorso o un filo narrativo. Sono un insieme di canzoni messe a caso senza una scaletta precisa. È mancata quella forza d’impatto e di spontaneità a cui la dark Polo Gang ci ha sempre abituati. Quella leggerezza di poter fare e sperimentare qualsiasi cosa senza temere le conseguenze. Ecco in questo progetto manca l’elemento sorpresa. Quella vibrazione che ti dà la scossa e ti fa apprezzare qualcosa di nuovo. Tutto questo in Twins manca.
Rispetto al precedente disco, Dark Album, si riscontrano enormi differenze. A partire dal nome. La cupezza e l’oscurità delle vecchie tracce è stata sostituita da un ventaglio di colori, di allegria e spensieratezza. Va precisato che al momento i numeri danno ragione al collettivo romano visto il disco d’oro ottenuto con il singolo Caramelle e l’enorme affluenza agli instore da parte dei fan.
Twins però potrebbe rappresentare la prima crepa. Il primo campanello d’allarme per il gruppo. Giusto cavalcare l’onda del successo e della fama, ma bisogna prestare attenzione anche al futuro. Lo stesso suono e lo stesso stile alla lunga rischiano di stancare e far perdere i fan. Al momento forse la Dark Polo Gang è più brava ed efficace nel far uscire singoli anziché dischi. Twins è ancora un progetto troppo acerbo, un disco che rischia di essere dimenticato presto.
Il continuo e inesorabile richiamo al terzetto soldi, vestiti e donne alla lunga risulta ripetitivo e noioso. È come se la Dark Polo Gang si sia sgasata e abbia perso freschezza. Serve una nuova evoluzione, un cambio di rotta. Il tempo è ancora dalla loro parte. Agire in fretta potrebbe essere una buona soluzione. Anche perché a furia di tirare sempre, prima o poi la corda si spezza.