Analisi dei risultati elettorali a Otto e Mezzo (La7) con il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, il conduttore televisivo Diego Bianchi, aka Zoro, e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Tosi. Scanzi evidenzia le differenze tra l’elettorato di centrosinistra, più esigente, e quello di centrodestra, più pragmatico. E stigmatizza la strategia politica adottata dal Pd: “Un tema importante è che tipo di alleanza viene proposta all’elettorato. A Padova il candidato di centrosinistra Giordani era credibile e spendibile, aveva alle spalle partiti e associazioni ritenute credibili. Quindi, l’alleanza di centrosinistra aveva un senso e infatti Bitonci ha perso. La Puglia non è una regione renziana, ma evidentemente a Lecce e a Taranto l’elettorato è stato convinto da un centrosinistra spendibile. Il centrosinistra non funziona quando è concepito come per esempio ha teorizzato Matteo Ricci, che è uno dei renziani più di grido in questo periodo. Lui ha detto che il Pd pensa a un’alleanza che va da Giuliano Pisapia a Flavio Tosi. Manca soltanto metterci Medel e Jimmy Il Fenomeno”. E aggiunge: “La politica non si fa mettendo le figurine insieme e creando un melting pot. Non c’entra niente Tosi con Pisapia. Se li metti insieme, l’elettorato si allontana. E succede un’altra cosa che Renzi non ha ancora capito. A quel punto, anche l’elettorato di sinistra o quello grillino, costretti a forza, se proprio devono perdere, preferiscono perdere votando il centrodestra, pur di non dare la soddisfazione a Renzi. Ecco un’altra cosa che ha ottenuto Renzi: è così detestato che l’elettorato grillino e della sinistra delusa tutto votano tranne lui. E non lo vuole capire: lo hanno capito tutti, ad eccezione sua”
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