La Germania amplierà i diritti degli omosessuali aprendo al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Dopo anni di contrarietà, Angela Merkel ha dichiarato al settimanale Brigitte di aver cambiato idea, lasciando libertà di coscienza sul voto ai propri parlamentari. La risposta dell’alleato di governo non si è fatta attendere e nel giro di un giorno, Spd – d’accordo con Linke e Verdi – ha votato in commissione per l’approvazione di un disegno di legge da portare in aula venerdì, ultimo giorno di lavori prima delle vacanze estive. I malumori non si sono fatti attendere e, nonostante le dichiarazioni della Cancelleria, diversi membri di Cdu-Csu hanno esternato la propria contrarietà al disegno di legge, accusando i socialdemocratici di non tenere fede al patto di governo e la cancelliera di essere imprevedibile.
La mossa di Angela
Merkel, che al momento gode di un grandissimo favore nei sondaggi, ha scelto la via pragmatica per conquistare un numero ancora maggiore di consensi e togliere una battaglia al rivale Martin Schulz, che sta incentrando la campagna elettorale prettamente sui diritti civili e sul rafforzamento dello stato sociale. Una mossa quella della Cancelliera che, a quanto pare, si sta rivelando un’arma a doppio taglio e che potrebbe causare la rottura del patto di coalizione, portando a ricompattare il fronte della sinistra, Spd e Linke, insieme ai Verdi. Inoltre, è bene considerare che la dichiarazione di Merkel non era tanto indirizzata all’immediato, ma piuttosto in un’ottica elettorale in vista delle elezioni 24 settembre. Infatti, sia Spd che Verdi, che Fdp, avevano esplicitamente richiesto che il matrimonio omosessuale fosse presente in un eventuale patto di coalizione. Dal partito democristiano sono subito arrivate le prime levate di scudi con la dichiarazione di Volker Kauder, che ha denunciato la “violazione della fiducia” da parte della Spd e quella di un altro funzionario della Cdu, Jens Spahn, che ha parlato di un atto “molto insolito in una coalizione”. Addirittura, si parla, in caso di un’approvazione della legge, di un ricorso alla corte di Karlsruhe per valutarne la legittimità costituzionale.
La battaglia di Spd
Se quella di Angela Merkel è stata una mossa elettorale, lo stesso si può dire di quella dei socialdemocratici, che sono riusciti ad imporsi in consiglio grazie ad una coalizione rosso-rosso-verde, con Linke e Verdi, e che garantisce una maggioranza al Bundestag di 320 parlamentari contro i 310 della Cdu-Csu. Martin Schulz ha colto la palla al balzo dopo le dichiarazioni della Cancelliera ed riuscito a portare ad una vittoria storica il proprio partito. La strategia dell’ex presidente dell’Europarlamento è quella di cercare punti di rottura con la Große Koalition per presentarsi come il nuovo che avanza, scongiurando un altro governo rosso-nero. L’intenzione di Spd è quella di riguadagnare la fiducia dell’elettorato e riavvicinarsi alla sinistra e ai verdi, creando un fronte progressista sul modello di Berlino.
L’attesa per il 24 settembre
Non c’è dubbio che questa decisione e la votazione di venerdì smuoveranno un po’ le acque nel panorama politico tedesco e ridaranno vita ad una campagna elettorale che sembrava avere un esito scontato. Schulz mette a segno un colpo importante, facendosi paladino dei diritti degli omosessuali tedeschi, così da erodere la crescita senza freno della Cdu. La Cancelliera, invece, dal canto suo avrà, come si suol dire, lanciato il sasso e ritratto la mano. Infatti, potrà vantarsi della sua apertura sulla questione omosessuale pur se la legge alla fine passerà con il parere negativo di tutto il suo partito. Scontato, anche se non troppo, l’atteggiamento degli ultra-conservatori di Afd, che ha dichiarato di essere contraria a questa riforma e di essere a favore soltanto della famiglia tradizionale, nonostante la sua nuova leader, Alice Weidel, sia dichiaratamente omosessuale e conviva con una donna. La speranza è quella di ottenere il voto degli elettori delusi dalla Cdu.