La 28enne riminese in aula per testimoniare nel processo per stalking che vede imputato Jorge Edson Tavares. "Mi aveva messa in guardia da alcune persone che avrebbero potuto tirarmi una secchiata di acido"
“Tavares è stato l’amore più grande della mia vita, nonostante i tradimenti e le difficoltà nel rapporto per via degli atteggiamenti di lui. Ma non riuscivo a lasciarlo. Quando ho iniziato a vedere le cose con lucidità ho preso forza e mi sono decisa a lasciarlo”. Parla così Gessica Notaro dall’aula del tribunale di Rimini, dove è stata chiamata a testimoniare nel processo per stalking che vede imputato il suo ex fidanzato Jorge Edson Tavares, che l’ha sfregiata con l’acido sotto casa sua il 10 gennaio scorso. Una violenza della quale avevano parlato prima dell’aggressione, commentando quanto accaduto a Lucia Annibali. “Me lo sentivo che poteva succedere. Quando stavamo insieme avevamo parlato del suo caso. Tavares mi aveva inoltre messa in guardia da alcune persone sue conoscenti che avrebbero potuto tirarmi una secchiata di acido. Nella mia testa la paura c’era”.
In aula i due per un istante hanno incrociato il loro sguardo. Lei non porta la benda all’occhio sinistro, dove ha già subito vari interventi chirurgici – l’ultimo dei quali alla cornea – per mostrare i segni dell’aggressione subita a gennaio. A separare vittima e imputato, durante la deposizione di lei, c’è un paravento per garantire la tranquillità di Gessica. Che ha parlato anche della sera dell’aggressione: “Ero tornata a casa dopo aver cenato con il mio compagno e me lo sono trovato davanti. Quando ho visto cosa aveva in mano ho capito subito”, ha raccontato. “Non l’ho guardato negli occhi ma l’ho visto in faccia. E solo lui poteva fare una cosa del genere con quella velocità felina”.
Quando i rapporti tra i due hanno iniziato a precipitare la 28enne riminese si è decisa a rivolgersi alla polizia e a denunciarlo per stalking, perché lui non voleva rassegnarsi alla fine della loro relazione. “Io volevo tutelarmi, non frustrarlo. Per questo ho chiesto l’ammonimento“, ha detto Gessica al giudice. “Lui mi ha detto: me la pagherai e ti rovinerò la vita senza toccarti con un dito. Citando un proverbio del suo paese mi aveva detto: ogni cane ha il suo venerdì per dire ‘arriverà il giorno che me la pagherai’. Lui si sentiva la vittima”.
Dopo la denuncia per stalking, a Tavares era stato imposto il divieto di avvicinarsi alla ragazza, ma il provvedimento non lo ha fermato, fino all’epilogo dello scorso inverno. Di recente la giovane si è sottoposta a un nuovo intervento all’occhio sinistro, ma non sa ancora se potrà recuperare la vista. “Non perderò un’udienza – ha ribadito in più occasioni – Non voglio vendetta, ma quella persona deve pagare per il male che mi ha fatto”. Intanto Gessica ha ripreso a lavorare al Delfinario di Rimini con i leoni marini, la sua ‘seconda famiglia’. Durante il controesame in aula ci sono stati anche attimi di tensione: l’avvocato dell’imputato, Luzi del Foro di Cesena, si è tolto la toga e l’ha gettata in segno di protesta a un richiamo del giudice. Il pm Marino Cerioni ha chiesto di mettere il gesto agli atti in procura e di segnalarlo al Consiglio dell’Ordine.