Prima un esposto all’Anticorruzione del Movimento 5 stelle, poi un’interrogazione della Lega Nord per chiedere chiarezza sull’operato del Comitato promotore: in ballo ci sono circa 12 milioni di euro, buona parte di cui soldi pubblici
Le “spese pazze” e l’appalto “anomalo” per la candidatura di Roma 2024 finiscono sul tavolo dell’Anac e del governo: prima un esposto all’Anticorruzione del Movimento 5 stelle, poi un’interrogazione della Lega Nord per chiedere chiarezza sull’operato del Comitato promotore, dopo le inchieste de ilfattoquotidiano.it. Anche se per la trasparenza bisognerà aspettare ancora: l’autorità guidata da Raffaele Cantone valuterà se aprire o meno un fascicolo sulle gare di affidamento (ce n’è già uno della Corte dei Conti su presunto danno erariale). Intanto il ministro dello Sport, Luca Lotti, ha preferito mantenere la linea già adottata negli ultimi tempi. Ovvero non rispondere nel merito della questione, rimandando al futuro le “verifiche necessarie”.
In ballo ci sono circa 12 milioni di euro, buona parte di cui soldi pubblici: quelli spesi per sostenere la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, prima che il “no” di Virginia Raggi affossasse il sogno olimpico di Giovanni Malagò e Luca Cordero di Montezemolo. Ad oggi un bilancio organico del Comitato promotore non c’è, le cifre sono desumibili solo indirettamente dai vari documenti contabili del Coni e della Coni Servizi. A seguito di un esposto firmato dall’associazione Adusbef di Elio Lannutti (e basato sui alcuni articoli de Il Fatto.it), a maggio la Corte dei Conti ha aperto un’indagine per presunto danno erariale. A questo si è aggiunta la scoperta di alcune anomalie nella gara per un evento da quasi 200mila euro a dicembre 2015, affidata dopo e non prima la manifestazione. Un’incongruenza di date che ha portato il M5s (attraverso il deputato e vicecapogruppo alla Camera, Simone Valente), a presentare un esposto all’Anticorruzione.
Di tutto questo la Lega ha chiesto conto al governo, con un’interrogazione sulla “presunta inchiesta per danno erariale” e sulla “regolarità delle procedure di affidamento”. Ma il ministro Lotti si è limitato a riepilogare la vicenda politica che ha portato al ritiro della candidatura con il dietrofront del Comune di Roma guidato dalla Raggi, spiegando poi che “il consuntivo del Comitato è in linea col fabbisogno di un’iniziativa di questo genere”. Secondo il governo, insomma, 12 milioni di euro non sarebbe una cifra così spropositata. Una risposta che Guido Guidesi, firmatario dell’interrogazione, ha ritenuto “di circostanza, debole e insoddisfacente”: “Non ha detto una parola sulla trasparenza delle spese e sulla bontà delle procedure di affidamento”, la replica del deputato. Lotti ha comunque promesso di “approfondire la questione e svolgere tutte le verifiche necessarie sull’operato del Comitato promotore”. I chiarimenti, dunque, sono rinviati. Sempre che non arrivino prima dall’Anac di Cantone.