Un maresciallo dei carabinieri si è insospettito per il mezzo fermo con le frecce accese. Il dipendente della ditta di trasporti dovrà rispondere di interruzione di pubblico servizio e di atti osceni in luogo pubblico
Essere sorpresi in un momento d’intimità non è mai piacevole, men che meno per un autista di bus in servizio. È successo a Como pochi giorni fa: secondo i giornali locali, che hanno riportato la notizia, un maresciallo dei carabinieri si è insospettito notando un mezzo dell’Asf, azienda di trasporto pubblico comasca, fermo al lato della strada con le quattro frecce accese, anche se in un punto particolarmente scomodo per il traffico.
Non vedendo nessuno al volante, il carabiniere si è avvicinato e ha bussato sul finestrino, temendo un guasto del mezzo o un malore del conducente. In realtà il motivo della sosta era di gran lunga più piacevole: l’uomo si è tirato su in vistoso imbarazzo, cercando di ricomporsi. “Va tutto bene”, ha detto al maresciallo, prima che la donna si alzasse a sua volta. A quel punto i due sono stati costretti a rivelare di aver fatto sesso fra i sedili. Un momento di passione costato caro all’uomo: l’autista Asf è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio e multato per atti osceni in luogo pubblico.