“Un’inchiesta così delicata, che tocca il cuore della politica e delle istituzioni, deve essere lasciata al lavoro autonomo e indipendente della magistratura. Invece si addensano tante ombre al punto da far perdere, quasi smarrito all’orizzonte, il cuore dell’indagine che rischia di non essere più centrale”. A dirlo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenendo alla presentazione del libro “Di padre in figlio” del giornalista de Il Fatto Quotidiano Marco Lillo. “L’obiettivo è la confusione – dice De Magistris – la gente non deve capire dove sta il bene e dove sta il male. Secondo me da tutto questo marciume sul caso Consip poteva uscire anche di più se non fossero stati avvisati delle cimici. Il tema è questo, per me è la prima fuga di notizie il vero momento in cui l’inchiesta Consip è stata distrutta alla radice”. Durante la presentazione del libro il giornalista Marco Lillo ha evidenziato che l’inchiesta che riguarda la più grande società pubblica per gli appalti è stata scoperta grazie a indagini della Procura di Napoli e non di Roma. “A Roma non si sono accorti di nulla per 20 anni – dice Lillo durante il suo intervento – poi arriva un magistrato da Napoli, che ti fa scoprire gli elementi per arrestare Romeo e per cambiare il corso della più grande gara d’appalto d’Europa e tu che fai lo ringrazi? No – conclude Lillo – lo indaghi per capire se è stato lui a dare notizie al Fatto Quotidiano. Qui c’è un problema di vigilanza democratica. I sistemi democratici funzionano quando tutti e tre i poteri, compresa la magistratura sono vigilati dal quarto potere. Ma quando il quarto potere, come sta accadendo in questi giorni, si accorda con il potere politico e fa finta di non vedere, vuol dire che c’è un grosso problema”.