Secondo gli inquirenti, La Rosa avrebbe stretto "un patto con Cosa nostra alle amministrative del 2012", quando venne eletto sindaco per la prima volta con una lista civica. E dopo avere vinto avrebbe condizionato l’attività amministrativa di questi anni fino alla sconfitta di domenica scorsa
Fino a domenica scorsa era il sindaco di Niscemi. Poi è stato battuto al ballottaggio da Massimiliano Conti, eletto primo cittadino al suo posto. E oggi è finito agli arresti. C’è anche il nome di Francesco La Rosa tra quelli raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Caltanissetta dopo la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arresti arrivano alla fine di un’inchiesta della Squadra mobile di Caltanissetta per associazione mafiosa e voto di scambio politico mafioso. Raggiunto dall’ordinanza anche il capomafia di Gela, Alessandro Barberi, già detenuto, e due uomini dell’entourage dell’ormai ex primo cittadino nisseno.
Secondo gli inquirenti, La Rosa avrebbe stretto “un patto con Cosa nostra alle amministrative del 2012″, quando venne eletto sindaco per la prima volta con una lista civica. E dopo avere vinto avrebbe condizionato l’attività amministrativa di questi anni fino alla sconfitta di domenica scorsa. Le ultime elezioni sono oggetto dell’inchiesta della procura di Caltanissetta.
Le indagini dei poliziotti della squadra mobile “hanno permesso di accertare che appartenenti all’organizzazione criminale mafiosa Cosa nostra di Niscemi e di Gela si incontravano in aperta campagna per discutere degli accordi politico-mafiosi“, dicono gli inquirenti. In totale sono nove le ordinanze di custodia cautelare notificate dagli investigatori: quattro persone sono finite in carcere, altri cinque agli arresti domiciliari. I particolari dell’operazione di polizia giudiziaria denominata ”Polis” verranno divulgati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11, presso la procura della Repubblica di Caltanissetta.