La serie scritta e diretta da Andrew Douglas, regista australiano letteralmente all’esordio sia nella scrittura che nella regia, appare come una sorta di esplorazione di un girone infernale che non avrebbe potuto immaginare nemmeno il sommo Dante. “La dipendenza ha colpito centinaia di milioni di persone e non conosce limiti”
“Un ritratto brutalmente onesto di una dipendenza nascosta”. Il lancio modello flano online parla chiaro. Ten Million Throwaways, la miniserie tv in sei puntate sul mondo del porno, è stata appena terminata, ma l’industria dell’hard statunitense è già sul piede di guerra. Già perché la serie scritta e diretta da Andrew Douglas, regista australiano letteralmente all’esordio sia nella scrittura che nella regia, appare come una sorta di esplorazione di un girone infernale che non avrebbe potuto immaginare nemmeno il sommo Dante. “La dipendenza ha colpito centinaia di milioni di persone e non conosce limiti” – si declama nel trailer della serie-, “Immagini di sesso, nudità e perversione parlano la stessa lingua, non importa in quale paese si vive. Il porno serve ogni fascia demografica su scala globale e non fa discriminazioni”.
A scorgere i titoli delle puntate della serie sembra davvero una via crucis pornofobica: Segreti e vergogna, Di fronte alla verità, La crisi della salute pubblica, e via dicendo. Anche i personaggi intervistati, protagonisti di Ten Million Throwaways sembrano usciti direttamente da una crociata antiporno preventiva. Come segnala il più importante sito di informazione hard contemporaneo, Avn, la casa di produzione White Shadow Cinema “ha riunito un piccolo gruppo di ‘soliti noti’ anti-industria del porno e pro-censura: due ex attrici dell’hard come Crissy Moran ed Elizabeth Rollings, entrambe componenti della Fondazione Rosa Croce di proprietà diell’attivista anti-porno Shelley Lubben”. Nel cast ci saranno anche Mary Anne Layden, professoressa dell’università della Pennsylvania, figura del mondo anti-porno da decenni e addirittura alcuni ex porno addicted, tra ballerini e musicisti, pront a raccontare la loro patologia.
Sempre secondo la produzione della serie, Ten Millions… racconta “la storia di individui coinvolti nel mondo del cinema per adulti da tempo, tutti abusati sessualmente da bambini o esposti a materiale pornografico in giovane età (…) tutti insieme per combattere gli effetti della pandemia dell’intrattenimento per adulti. Il documentario svela le pratiche operative illegali di questa industria multimiliardaria che continua ad alimentare il traffico sessuale di essere umani su suolo americano”. “Tutte stronzate”, commentano da AVN. “L’industria dell’intrattenimento per adulti a Los Angeles e Las Vegas non utilizza traffico di donne e uomini o di bambini. La nostra industria ha anche un’organizzazione di categoria, la Free Speech Coalition, che segue tutto quello che accade sui set porno e impone di seguire un codice etico che assicura che tutti gli attori siano trattati in modo professionale, sostenendo il loro diritto di interrompere le riprese per qualsiasi motivo, e facendogli usare liberatorie scritte e adeguate alle circostanze di ogni set”. Ciliegina sulla torta. Sarà Michael Madsen, stella di Sin City, Kill Bill e Le Iene, la voce narrante dei sei episodi della mini serie tv oramai ribattezzata “anti” porno. “Speriamo partecipi per soldi e non per altro”, aggiungono i redattori del sito AVN riferendosi a Madsen, “visto il budget di un milione e duecentomila dollari del documentario”. Senza dimenticare che nonostante la grancassa mediatica Ten Million Throwaways non ha ancora un acquirente tv e rischia di rimanere invisibile.