L'unico settore del Paese in forte crescita, il turismo, è a rischio. Nella capitale ci sono 42 gradi e la situazione sta diventando insostenibile. Il governo intendeva risolvere il problema estendendo i contratti a breve termine dei lavoratori della nettezza urbana, ma un tribunale ha bocciato la decisione
Creare caos e scompiglio nell’unico settore produttivo che in Grecia fa numeri davvero positivi è un’impresa riuscita, in questi giorni di caldo torrido al centro esatto dell’Egeo. Nel bel mezzo della stagione turistica, con la presenza nel Paese di moltissimi vip e turisti normali che già affollano le isole e la capitale greca (il calciatore Francesco Totti è a Mykonos e le maggiori località di tutta la Grecia sono già sold out su Booking), ieri Atene è stata invasa da una montagna di rifiuti. Il motivo? Lo sciopero dei lavoratori della nettezza urbana giunto al tredicesimo giorno in mezzo a un’ondata di afa opprimente. Chiedono una discussione seria sui nuovi contratti di lavoro e lo stop alla mannaia prevista dal quarto memorandum, con ulteriori restrizioni a pensioni e welfare avallate dal Parlamento ellenico due settimane fa. Ma allo stesso tempo non pochi dubbi vengono sollevati sull’assegnazione a società private del business dei rifiuti.
Ieri la temperatura ha superato i 42 gradi ad Atene e si prevede ancora più caldo in questo fine settimana. Gli spazzini protestano contro i tagli imposti dalla troika, l’aumento delle tasse anche sulle buste paga e le possibili clausole di salvaguardia imposte nel memorandum e di cui il governo non parla. Il problema è che tre settimane fa un tribunale greco ha respinto la decisione del governo di estendere i contratti a breve termine per i lavoratori pubblici della nettezza urbana. Ma la troika che ha supervisionato i tagli drastici alla spesa pubblica, ragionano i dirigenti del sindacato scesi in piazza Syntagma, non accetterà mai di confrontarsi con una sentenza che di fatto prescrive nuove assunzioni in quel settore senza prevedere sforbiciate altrove come forma di compensazione.
#Strike of garbage collectors made #Athens look and smell like some worst places of India last week. pic.twitter.com/2T6Evbb0cU
— Jakub Tomášek (@JakubTomasek) 30 giugno 2017
Un rompicapo complicatissimo da decifrare, con nel mezzo scene riprese dai social per le strade di tutta Atene, con montagnette di rifiuti che nessuno ritira. Se n’è occupato anche il New York Times. Proprio a cavallo delle trattative con l’Eurogruppo e con i creditori della troika sui nuovi prestiti e sul possibile dibattito per la ridefinizione del debito, e proprio quando potrebbero partire nuovi affari legati alle privatizzazioni, come la Dubai dell’Egeo progettata dai qatarioti nel vecchio aeroporto Ellenikon di Atene, ecco un mega sciopero che di fatto ostacola l’unico settore di tutta la Grecia che va bene.
Il turismo l’anno scorso ha fatto registrare il record di sempre dei visitatori unici (22 milioni) e quest’anno, stando al boom delle prenotazioni online e dei nuovi voli low cost praticamente da tutto il mondo, certamente il dato migliorerà. A ciò si aggiunga la nascita entro 24 mesi di un museo dedicato a Ulisse nell’isola di Itaca, con itinerari mitologici ad hoc e il progetto del magnate colombiano George Roh che realizzerà a Corfù sea-cottage per 120 milioni di euro.