E' accaduto nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca. La vittima, bengalese da 26 anni in Italia, ha sporto denuncia in commissariato. L'aggressione risale al 26 giugno, quando l'uomo era andato a vedere l'alloggio
Quattro ragazzi hanno aggredito un cittadino italiano di origini bengalesi di 52 anni, colpevole di aver ricevuto un alloggio popolare pur essendo straniero. È successo a Roma: la vittima, Howlader Dulal, ha denunciato l’aggressione al commissariato Casilino.
Agli agenti ha raccontato che il 26 giugno è andato a vedere la casa popolare che gli era stata assegnata dal Comune, in via Largo Ferruccio Mengaroni, nel quartiere Tor Bella Monaca. Non trovando la via ha chiesto indicazioni a quattro ragazzi italiani, tutti fra i 20 e i 25 anni, che lo hanno insultato e preso a calci, arrivando perfino a strappargli la camicia.”Vai al paese tuo, le case lasciale a noi” , gli hanno urlato i quattro, e lo hanno lasciato a terra dicendo: “Noi i neri qui non li vogliamo. Non ti far vedere mai più”.
È stato lui stesso a chiamare il 112, ma quando ma all’arrivo delle forze dell’ordine gli aggressori si erano dileguati. Dulal è in Italia da 26 anni e lavora in un ristorante con un contratto regolare. Essendo cardiopatico e con un figlio disabile, era ai primi posti della graduatoria degli alloggi popolari. Il Comune di Roma ha contattato il suo legale per esprimere “piena solidarietà per quanto accaduto e vicinanza”.
Lo scorso dicembre, nel quartiere romano di San Basilio, gli abitanti delle case popolari protestarono a decine per impedire a una famiglia di marocchini, con tre bambini piccoli, di entrare nell’abitazione che gli era stata legittimamente assegnata. Era dovuta intervenire la polizia per impedire che la situazione degenerasse: dopo insulti e minacce, la famiglia aveva deciso di rinunciare alla casa che spettava loro di diritto.
A gennaio, alcuni gruppi di estrema destra avevano impedito che una famiglia di egiziani con cinque figli prendesse possesso di un appartamento al quartiere Trullo. L’appartamento in via Montecucco, legittimamente assegnato alla famiglia nordafricana, da anni era occupato abusivamente da una famiglia di romani.