È di nuovo testa a testa tra Pd e Movimento 5 Stelle dopo le elezioni. Il partito di Matteo Renzi ha infatti perso l’1,9% rispetto all’ultima rilevazione di fine maggio fatta dall’Istituto Ixè. Si è così assottigliato il margine sui pentastellati, ora appena allo 0,6 per cento. Niente sorpasso, comunque, perché anche il movimento di Beppe Grillo ha registrato un calo dell’1,2%. Le intenzioni di voto, andate in onda nella trasmissione Agorà su Raitre, indicano anche che la Lega Nord, dopo i ballottaggi, è il primo partito del centrodestra con il 14% mentre Forza Italia si ferma al 13,7%. Entrambe, comunque, sono in netta ascesa. Cresce anche la percezione degli italiani di un’emergenza immigrazione, presente secondo l’83% degli intervistati (+2% rispetto a una settimana fa).
Stando al sondaggio di Ixè, quindi, in un mese il Pd è passato dal 29,3% al 27,4%. Una discesa secca, come hanno dimostrato le urne. Più contenuto il caso dei Cinque Stelle, ora al 26,8. In crescita tutti gli altri partiti. Il balzo più importante è quello della Lega di Matteo Salvini, schizzata al 14 per cento (era al 12,6). Subito dietro gli incrementi di Forza Italia e Articolo Uno-Mdp, che rispetto al 26 maggio hanno guadagnato lo 0,7%. Mentre Fratelli d’Italia è ferma al 4,4 e, in un centrodestra unito, sarebbe decisivo per staccare nettamente il Pd che in questo momento faticherebbe anche in coppia con Mdp.
Il partito di Silvio Berlusconi è infatti al 13,7%, mentre il nuovo soggetto politico di Bersani e D’Alema passa dal 2,7% al 3,4%. A seguire, appena sotto la soglia del 3 per cento, Alternativa Popolare (2,9) e Sinistra Italiana (2,8). Per quanto riguarda la fiducia nei leader, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stabile nell’ultimo mese al 34%, mentre Matteo Renzi scende – tra prima e dopo le amministrative – dal 30% al 28%. Tra gli altri leader politici: Salvini 23%, Di Maio 20%, Meloni e Berlusconi 17%, Grillo 15%.