Questa sera il maxi evento a Modena Park. Per l'occasione rimandati gli esami di maturità, stop al normale transito dei mezzi pubblici, sospesi messe e funerali. E la città sarà ricordata in tutto il mondo come quella che ha ospitato il più grande concerto a pagamento di un singolo artista
Cristo si è fermato a Vignola. Sì, a Vignola o in uno dei paesini del circondario modenese, possibilmente un po’ più distanti dal centro. Perché per un paio di giorni, questo ci dice la cronaca, intorno al capoluogo emiliano si è fermato tutto. Ma per una volta, questa la notizia fondamentale, non si è fermato per qualcosa di negativo, un evento climatico catastrofico, una manifestazione violenta, un incidente di un qualche tipo. No, stavolta a fermare tutto, ma proprio tutto, è stata la musica. Per due giorni, tre, forse anche quattro a fermare il mondo, o almeno a fermare il mondo modenese ci ha pensato Vasco Rossi e il suo Modena Park.
Deciso a festeggiare i suoi quarant’anni in musica, tanti ne sono passati dalla pubblicazione del primo singolo Jenny/Silvia, 15 giugno 1977, e dal suo primo concerto, evento di cui si è persa memoria precisa, Vasco ha accettato l’invito del sindaco di Modena di venire a celebrare la sua messa rock nella città in cui ha mosso i primi passi, e l’ha fatto davvero alla grande. Polverizzati in circa mezz’ora i primi centonovantamila biglietti, a gennaio, le stime ufficiali si sono fermate intorno alle duecentomila unità vendute, ma c’è chi vocifera che in realtà la cifra reale si aggirerà intorno alle duecentotrentamila. Nei fatti almeno vendituemila più di quanti non ne abbiano strappato gli A-Ha in quel di Rio De Janeiro ancora nel secolo scorso, record mondiale di biglietti venduti per singolo artista polverizzati in un nanosecondo.
Di qui l’accensione del motore di una macchina organizzativa senza precedenti, anche tenendo conto del cambio di assetto dopo il presunto scandalo del secondary ticketing (è proprio dell’altro ieri lo stralciamento dell’accusa di associazione a delinquere per Live Nation, e l’accusa ridotta a truffa e aggiottaggio, per altro ancora da dimostrare). Palco gigantesco ideato dal team di architetti e designer Giò Forma, regia quantomani rock nelle mani di Pepsy Romanoff, organizzazione affidata a Best Union e Big Bang. Numeri impressionanti, dalle ventinove torri di ritardo disposte nel parco Enzo Ferrari, ai megaschermi, uno di diciotto metri per quindici centrale, più altri quattro laterali, a coprire una buona porzione dei centocinquanta metri di estensione del palco, cui vanno aggiunti altri quattro megaschermi posizionati lungo il parco, per consentire anche a chi si trova lontano, ci sarà chi starà a trecento metri dal palco, di vedere Vasco e la sua super band.
Oltre due chilometri di transenne anti-panico si trovano nel terreno, per dividere le varie sezioni, e un lungo corridoio consentirà alla polizia di aggirarsi comodamente nei vari settori, in caso di necessità. Su tutto l’atmosfera di festa, con il pallone areostatico, i campi da beach volley, i tanti chioschi, il laghetto per farsi il bagno, con il presidio dei vigili del fuoco. I tanti alberi a costeggiare il tutto, una parte regalati al comune dallo stesso Vasco, riconoscente verso la città che ha deciso di ospitare questo evento. Ospitalità che ha portato, da qui eravamo partiti, al blocco di molte attività, dagli esami di maturità, rimandati eccezionalmente a settimana prossima, al normale transito dei mezzi pubblici, visto che il momentaneo raddoppio della popolazione avrebbe impedito ai suddetti mezzi di circolare rispettando orari, dalla chiusura dell’uscita dell’autostrada del Sole, Modena Nord in entrata all’anticipazione dei saldi estivi, arrivando alle sante messe sospese e, ultima notizia, alla momentanea sospensione anche dei funerali. Se di messa cantata, in effetti, si tratta, ecco il miracolo, almeno per un paio di giorni, a Modena, non servirà morire, tanto nessuno potrebbe celebrare il rito funebre, tanto vale aspettare settimana prossima.
E mentre in città magari qualcuno lamenterà qualche disagio, ristoratori, albergatori e negozianti si sfregano le mani per questa fiumana di gente che già nei giorni precedenti è arrivata in città, portando festoso baccano ma anche soldi da spendere. Per quel che riguarda il resto, invece, la certezza che dal primo di luglio del 2017 Modena sarà in tutto il mondo la città che ha ospitato il più grande concerto a pagamento di un singolo artista, record assoluto, a cui va aggiunto un altro record, stavolta voluto dal questore. Modena Park, infatti, è anche il concerto i cui cancelli sono stati aperti più ore prima dell’evento, circa ventiquattro. Venerdì 30, infatti, alle 21 e 20 i cancelli sono stati aperti. Il primo a entrare, ovviamente correndo, e a guadagnarsi il posto più vicino al centro del palco è un ragazzo di ventidue anni di Domodossola, Emanuele Zappa. A lui la postazione migliore e i saluti con foto di rito da parte del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Sindaco che ha poi provveduto, attraverso la protezione civile, a far pervenire all’interno del parco delle coperte per la notte. Insomma, che la festa abbia inizio, anche con ventiquattro ore di anticipo. Dalle 21 sarà poi la volta della musica, vera protagonista di questa festa, e ci sarà lui, Vasco Rossi da Zocca, provincia di Modena, Modena Park.