La divisione transalpina del colosso tedesco dal 2010 ad oggi avrebbe comunicato alla casa madre dati "gonfiati" riguardo alle immatricolazioni. Coinvolte 800 mila macchine, caduta la testa del numero uno della filiale francese
La divisione francese della Volkswagen avrebbe trasmesso per anni dati di vendita inesatti al quartier generale di Wolfsburg. Lo riporta la rivista tedesca Der Spiegel citando un’informativa interna al gruppo tedesco, secondo la quale sarebbero coinvolti nell’operazione di incremento “fittizio” dei volumi i marchi Volkswagen, Audi, Seat e Skoda.
Nello specifico, dal 2010 ad oggi circa 800 mila macchine sarebbero state inserite nella lista di quelle già consegnate ai clienti, mentre non erano state ancora nè vendute (per alcune mancano addirittura i contratti) nè immatricolate. Di molte di queste, poi, non v’era traccia neanche dopo mesi o anni dalla presunta consegna.
Fatto che pesa soprattutto sulle statistiche, visto che il gruppo Vw è il primo costruttore estero in Francia, dove lo scorso anno ha venduto 258 mila veicoli, con una fetta di mercato del 13%.
A pagare per la vicenda è stato il numero uno di Vw Francia Jacques Rivoal, che lo scorso maggio ha rassegnato le proprie dimissioni ufficialmente per “divergenze strategiche” con la casa madre. Alla luce delle rivelazioni della rivista tedesca (“si trattava chiaramente di abbellire i dati annuali”), il vero motivo sarebbe proprio questo.