In Piazza Santi Apostoli non più di quattromila persone salutano positivamente quello che Giuliano Pisapia chiama dal palco “la prima cosa insieme”. Ma nella piazza romana, che fu il simbolo dell’Ulivo di Romano prodi, riecheggiano le parole di Matteo Renzi: “Fuori dal Pd c’è la sconfitta della sinistra’. Frasi su cui ironizzano Alfredo D’Attorre e Roberto Speranza: “I dati degli ultimi tre anni ci dicono che la sconfitta è nel Pd renziano. E’ Renzi che ha portato il partito in un vicolo cieco”. “Per Salvarsi la sinistra deve allontanarsi dal Pd degli ultimi anni, perché è il Pd il simbolo della sconfitta”, afferma Speranza, che conferma quanto svelato negli scorsi giorni da Massimo D’Alema e ribadito dal ‘lider Maximo‘: “Andremo alle prossime elezioni da soli, pesarsi per poi provare a condizionare i dem attraverso un accordo, per mettere in campo “politiche radicalmente alternative a quelle sbagliate di Renzi”. “Se avremo un grande successo, come io spero, sarà possibile riaprire un discorso col Pd per spingerlo a fare politiche di centrosinistra. Quello che non è stato fatto in questi anni”. Sono uscito dal Pd proprio perché Renzi non aveva nessuno interesse a fare una politica di centrosinistra – sottolinea Giuseppe Civati – al Pd va benissimo un proporzionale per fare un accordo con Berlusconi una volta arrivati in Parlamento. Noi vogliamo fare una forza plurale di sinistra con questa piazza e con il ‘Brancaccio’ e bisogna di evitare che si litighi. Proprio l’assenza degli animatori del Teatro Brancaccio, Tomaso Montanari ed Anna Falcone viene bollato come un “errore miope” da Miguel Gotor, senatore di Art.1-MDP – il quale spera comunque che “la gente del Brancaccio possa far parte di questo nuovo progetto”. E Pierluigi Bersani dal palco chiude ricordando che il tempo scorre veloce e che occorre rimboccarsi le maniche perché non siam qui a pettinar le bambole” di Manolo Lanaro e Mauro Episcopo
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