E' accusato di falso e truffa per aver ottenuto in maniera illecita i soldi destinati ai quotidiani Libero e Il Riformista, aggirando la normativa che vieta a uno stesso soggetto di farne richiesta
La Procura di Roma ha chiesto nei confronti dell’imprenditore e parlamentare del Pdl Antonio Angelucci una condanna a 4 anni di carcere nell’ambito del processo legato ai contributi pubblici per i quotidiani Libero e il Riformista. I finanziamenti sarebbero stati percepiti indebitamente nel 2006 e nel 2007, prima di essere bloccati, proprio a seguito dell’indagine. Per gli altri due imputati, Arnaldo Rossi e Roberto Crespi rappresentanti legali delle sue società ‘Editoriale Libero’ e ‘Edizioni Riformiste’, il pm Francesco Dall’Olio ha chiesto, invece, una condanna a 3 anni e sei mesi.
Secondo l’accusa le due società hanno dichiarato di appartenere a editori diversi per aggirare il divieto di richiedere contributi pubblici per più di una testata da parte dello stesso editore. Il pm al termine della requisitoria ha dichiarato prescritta l’accusa di truffa consumata. Per questa vicenda, nel giugno del 2013, la Guardia di Finanza eseguì un sequestro preventivo di 20 milioni nei confronti delle due società. Nel frattempo, lo scorso anno, Angelucci è diventato anche proprietario del Tempo. Il Riformista ha invece chiuso nel 2012.