C’è il parere favorevole dell’Istituto superiore di sanità alla riduzione del numero di vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola del decreto Lorenzin da 12 a 10. A chiedere la consulenza era stata la stessa ministra della Salute Beatrice Lorenzin dopo che il Pd aveva proposto la modifica con un emendamento. Il testo modificato sembra essere destinato, eccetto sorprese, all’approvazione al Senato entro la settimana. “Sono assolutamente soddisfatta perché abbiamo tenuto insieme l’impianto del decreto dal punto di vista della prevenzione”, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Intanto oggi dalla Francia è arrivato l’annuncio che dal prossimo anno arriverà l’obbligatorietà anche Oltralpe.
Le 10 vaccinazioni obbligatorie diventano così la anti-poliomielitica, l’anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Il testo prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto, e successivamente ogni sei mesi, il ministero della Salute dovrà fornire indicazioni operative per l’attuazione della misura in base alla quale le Regioni assicurano l’offerta attiva e gratuita delle 4 vaccinazioni consigliate.
L’Iss ha dato il suo via libera alla riduzione, chiedendo che resti una offerta “attiva e gratuita”, da rafforzare, per 4 vaccini raccomandati: il Meningococco B e quello C, lo Pneumococco e il Rotavirus. Il testo, si legge nel documento “appare pienamente rispondente ad affrontare le problematiche epidemiologiche del Paese”. L’inclusione nell’obbligo per l’accesso a scuola di 10 vaccini, ovvero i 6 vaccini contenuti nella formulazione esavalente (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse ed emofilo di tipo B) e tetravalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella) è giustificata dal carattere di urgenza ed emergenza dettata dal declino delle coperture vaccinali e dalla situazione epidemiologica nazionale come l’epidemia di morbillo. Per i 4 vaccini raccomandati nell’emendamento dal Senato, si legge nel parere “si ritiene comunque necessario rafforzare con norma di legge la raccomandazione già contenuta all’interno del piano nazionale vaccini per una offerta attiva e gratuita dei 4 vaccini, data l’urgenza di raggiungere e mantenere elevate coperture vaccinali, anche per far fronte a possibili eventi epidemici come, cita il parere, il focolaio regionale di malattia invasiva causata dal meningococco C.
In un primo momento la richiesta di modifica voluta dai senatori Pd non era stata accolta con grande favore dalla Lorenzin, che aveva quindi rilanciato chiedendo il parere del Istituto superiore della sanità. A quel punto il presidente dell’Iss Walter Ricciardi aveva rilanciato proponendo che fossero 13 le dosi obbligatorie: “Qualsiasi incremento della copertura”, aveva dichiarato, “è un successo di sanità pubblica. Però noi abbiamo sottolineato ripetutamente, e agiremo in continuità, che per noi le vaccinazioni che dovrebbero essere somministrate a tutti gli italiani sono 13, cioè va aggiunta anche l’anti-pneumococcica, perché in questo modo proteggiamo tutti i cittadini, ma soprattutto i bambini, praticamente dal 95% delle meningiti. Eticamente e scientificamente se abbiamo un vaccino disponibile lo dobbiamo somministrare”. La ministra Lorenzin aveva quindi attaccato i senatori dem: “Io mi assumo le mie responsabilità, i senatori si assumano la responsabilità di scegliere se vogliono un vaccino o due in meno o in più. Questa è una responsabilità secondo me molto grande che si deve prendere in scienza e coscienza. Per quanto mi riguarda io la prendo solo in scienza”.
Critico rimane il Movimento italiano genitori (Moige): “Denunciamo preoccupazione, timori, dubbi e sospetti verso il decreto Lorenzin”, ha dichiarato il direttore Antonio Affinita. “Il dl prevede tuttora dalla coercizione vaccinale, fino alla sospensione della patria potestà, contrariamente ai pronunciamenti della Corte costituzionale, alla Convenzione di Oviedo e alle Dichiarazioni universali dei diritti dell’uomo. Il valzer di dichiarazioni, sia del mondo della politica sia del mondo sanitario sui numeri della vaccinazioni obbligatorie manifestano come su questo tema ormai regna un sistema anarchico che non ha nulla di programmato e ragionato e che avrà un effetto boomerang sulle copertura vaccinali dei prossimi mesi. I genitori non accettano la roulette dei numeri sulla pelle dei loro figli”.