Il sistema di tracciamento degli animali della casa svedese, in grado di distinguere alci e cervi, ha invece qualche difficoltà coi movimenti dei marsupiali. Inviata una task force di ingegneri nella riserva naturale di Canberra per risolvere il problema
La premessa è che, se c’è un marchio affidabile dal punto di vista della sicurezza, quello è Volvo. E anche il passaggio sotto l’egida cinese non ha cambiato di una virgola il commitment dell’azienda, ovvero fare auto sicure al 100%. Detto questo, sulla via della guida autonoma può capitare anche ai primi della classe qualche intoppo, come quello avuto dalle Volvo senza pilota in Australia: ovvero non riuscire a schivare i canguri…
Ebbene si, nonostante le sue auto dispongano di un sistema molto avanzato di tracciamento degli animali (in Svezia è normale che attraversino le strade), in grado di riconoscere cervi, alci e caribù, i primi test effettuati in Australia dimostrano che invece i movimenti dei canguri proprio non gli vanno giù: non li riconoscono. Ed è un problema, visto che i simpatici marsupiali sono coinvolti nel 90% delle collisioni tra veicoli e animali, anche se la maggior parte di queste per fortuna è senza conseguenze gravi.
“Abbiamo portato i nostri ingegneri in Australia”, ha spiegato l’amministratore delegato della filiale Volvo locale Kevin McCann – per iniziare raccogliere dati su come questi animali si muovono e si comportano in modo che i computer possano capire di più. Stiamo costruendo un sistema che riconosca anche i canguri”.
L’ulteriore fase di sperimentazione e affinamento avverrà con ogni probabilità proprio nel luogo dove già si sono effettuati i primi test, ovvero la riserva naturale di Canberra. Il tempo per aggiustare il tiro c’è, visto che i primi veicoli self driving della casa svedese arriveranno solo nel 2020. Per quella data, anch i canguri potranno starsene tranquilli.