La vittima, Manuele Iacconi, perse la vita dopo un mese di coma a causa delle lesioni riportate. Per l'omicidio erano già stati condannati a 12 anni altri due ragazzi, all’epoca dei fatti minorenni
Gli fracassarono la testa a colpi di casco. Un mese di coma e poi la morte. È quanto successe la notte di Halloween del 2014, a Viareggio, a Manuele Iacconi, 34 anni, che, insieme all’amico Matteo Lunardi, 32 anni, venne pestato a sangue – e nel suo caso a morte – da un gruppo di quattro ragazzi in sella al motorino. Per quel delitto due degli aggressori, Alessio Fialdini e Federico Bianchi, già maggiorenni all’epoca dei fatti, sono stati condannati a scontare rispettivamente diciotto e quindici anni e otto mesi di reclusione con l’accusa di omicidio e tentato omicidio.
La sentenza, con rito abbreviato, è stata emessa dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Lucca, Antonia Aracri. Il pm Sara Polino aveva chiesto una condanna a 30 anni per entrambi. Gli altri due ragazzi che parteciparono al pestaggio, ancora minorenni nel 2014, erano già stati processati dal tribunale dei minori di Firenze, in due procedimenti separati, e entrambi condannati a dodici anni di reclusione. Per uno di loro, quello che si era autoaccusato del pestaggio di Manuele, la condanna è stata confermata in appello e si attende la fissazione del processo in Cassazione; l’altro ha fatto appello contro la condanna di primo grado. Per tutti e quattro i reati contestati erano omicidio e tentato omicidio.
Secondo l’accusa, il ruolo nella vicenda di Fialdini e Bianchi è stato diverso. Fialdini, infatti, era stato accusato da uno dei due minorenni di aver iniziato il pestaggio, sferrando il primo colpo con il casco a Manuele. Bianchi invece, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbe iniziato la rissa prendendo a pugni entrambi i ragazzi. Fialdini, però, ha sempre smentito questa ricostruzione sostenendo di essere intervenuto per portare via dalla rissa l’amico Bianchi.